Cynara, narra la mitologia, era una ninfa dagli occhi verdi e viola, alta e snella e con capelli color cenere: una bellezza mozzafiato! Zeus se ne innamorò perdutamente, non corrisposto; stufo e sconsolato, in un momento d'ira, trasformò Cynara in un carciofo verde e spinoso come il carattere dell'amata. Va però detto che al pungente ortaggio resta il colore verde e violetto dei suoi occhi, il cuore (il suo interno) tenero, come sa esserlo quello di fanciulla, e una provocante tentazione di metterlo in padella. Il legame con la mitologia non è casuale, perché la pianta è originaria del bacino del Mediterraneo orientale, comprese le isole Egee, Cipro, l'Africa settentrionale e l'Etiopia dove tuttora si trovano varie qualità di carciofi cresciuti spontaneamente. Il carciofo, il cui nome in latino è cynara, è apprezzato dagli antichi Romani e dai Greci. Il re Egizio Tolomeo Evergete (sec. 3° a.C.) li faceva mangiare ai suoi soldati, famosi per forza e ardimento, perché si credeva dessero tali virtù.
Nel Medioevo lortaggio è abbandonato nella coltura e nell'uso curativo, ma ricompare sui tavoli dell'aristocrazia rinascimentale. Il nome carciofo deriva dall'arabo (al) kharshuf e da questa radice, venendo esportato in tutta Europa, si trasforma a seconda della nazione- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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