Miuccia Prada rinnova la scenografia

Nulla di vero. Tutto gioca sul concetto di vero e falso. L’ha spiegato Miuccia Prada parlando della sua collezione uomo presentata ieri. Ciò che appare potrebbe non essere la realtà e viceversa. Come in un cartoon. Prada l’ha applicato agli abiti. Ma non solo. Anche alla grande sala della sfilata organizzata, come sempre, nel quartier generale di via Fogazzaro. E disegnata da Amo, think tank di Rem Koolhaas, l'architetto che sta progettando il mega building della televisione pubblica a Pechino. Diversissima la scenografia, cambiato il palcoscenico. Non più una passerella raso terra ma una lunghissima e ampia scala dove il punto più alto parte da un altezza di tre metri e mezzo. Lì, il vero e il falso, lo stabiliscono le luci, fredde e piatte, di Arup, light designer, che facenno sì che le file delle sedute, messe in ordine sparso, si spalmino nel nulla. La passerella gioca con la percezione dello spazio. Una struttura architettonica tridimensionale, appiattita dall'utilizzo di varie tonalità di grigio, crea ombre vere e finte.

La rampa e gli scalini aggiungono un elemento verticale in contrasto con lo spazio circostante. Le luci, simili a quelle di un set televisivo, creano un ambiente che altera ulteriormente la percezione del vero o finto. Un evento oltre alla sfilata. E ci si augura che la prossima volta possa diventare una festa.

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