«Bene il controllo delle finanze pubbliche, bene riconquistare credibilità in Europa, bene difendere leuro, ma bisogna spegnere lincendio, senza distruggere la nostra possibilità futura di crescere, puntando a interventi su fiscalità, internazionalizzazione e rilancio delledilizia». Le parole di Roberto Snaidero (nella foto), presidente di FederlegnoArredo, la Federazione che rappresenta lintera filiera del legno-arredamento italiano, suonano come una riflessione sui risultati economici di uno dei più importanti settori del manifatturiero italiano, ma anche come un monito al nuovo governo.
I dati di preconsuntivo per lanno 2011, elaborati e diffusi dal Centro Studi Cosmit/FederlegnoArredo, raccontano infatti di un settore che conquista i mercati esteri, ma continua a soffrire sul mercato domestico, frenato da un circolo vizioso di bassa crescita, bassa fiducia e bassa capacità di spesa. Il fatturato 2011 è infatti sceso a 32,4 miliardi di euro che rappresenta un calo del 3,3% rispetto al 2010, anno in cui il settore era stato già capace di recuperare una parte delle perdite del biennio 2008-09. Il risultato dellanno in corso, se confermato a consuntivo, riporterebbe i livelli al di sotto di quelli del 2009, ovvero il punto più basso dallinizio della crisi economica.
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