Gemma, Gippi e Grocchio: la prima famiglia artificiale d’Italia

Federico Tardani, quarantenne romano, ha trasformato le intelligenze artificiali in una compagnia comica: Gemma, Gippi, Grocchio e gli altri sono i protagonisti di sketch irresistibili che mescolano ironia, tecnologia e improvvisazione

Gemma, Gippi e Grocchio: la prima famiglia artificiale d’Italia
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Gemma la conoscete? E Giammo? E Grocchio, Grocchia, Gippi e Gippo? Non sono personaggi di un cartone giapponese o di una sitcom: sono le intelligenze artificiali che Federico Tardani ha deciso di umanizzare con un’intuizione tanto semplice quanto geniale che in poche settimane lo ha trasformato nel fenomeno virale del momento in Italia, con milioni di visualizzazioni su Instagram. Mentre tutti i creator che non creano più nulla sfornano video generati dall’AI di cui già non se ne può più, Tardani, quarantenne romano, le ha fatte diventare una famiglia, una allegra compagnia da testare nei modi più esilaranti.

Anzitutto l’idea geniale parte già dall’onomastica: da Gemini nascono Gemma e Giammo, da ChatGPT Gippi e Gippo, da Grok Grocchio e Grocchia, e l’astrazione tecnologica diventa improvvisamente carne comica, di esserlo, e il bello è come Tardani le mette alla prova, costruendo piccole situazioni che sembrano esperimenti e sono sketch perfettamente calibrati sul confine tra il controllo e il caos, o le lascia andare da sole, come un regista che osserva un’improvvisazione di attori che non sanno di essere sul palco.

Tra i video più virali c’ quello della birra, quando Federico chiede a ChatGPT di avvisarlo quando il bicchiere raggiunge il livello giusto di schiuma, quindi versa, continua a versare, la birra supera il bordo, trabocca, Federico “Oh, allora?” e a quel punto l’AI dice “Adesso”, e lui risponde tranquillo “Perfetto”, come se niente fosse. Ci sono i test vocali tra AI: Grocchio e Gippi che si parlano come due linguaggi in guerra, Grocchio che fa i complimenti a Gippi per una frase sgrammaticata e le dice che “ha del potenziale linguistico”, come se due modelli statistici potessero riconoscere il genio nell’errore, o i test visivi, in cui Tardani chiede a Gemini di descrivere una foto o contare gli oggetti sul tavolo, e la macchina scambia una bottiglia per una lampada, ignora una mano, riconosce una tazza che non c’è, dopo si corregge da sola con tono quasi umile, e a forza di provare Federico riesce a istruirle, oppure fallisce.

Talvolta fa diventare l’AI una pillola di Scherzi a parte, come lo scherzo telefonico alla madre, ChatGPT travestita da dipendente dell’Enel che parla serissima, per poi ammettere “è solo un nostro scherzo signora!”. E poi c’è Grocchia, che è la più imprevedibile, la più confusa, quella che vive in una modalità perenne di malinteso, Tardani le chiede “ma che succede se schiaccio qui, sexy, che fai, mi corteggi?” e Grocchia parte con “ti stringerei, ti abbraccerei, ti terrei vicino”, lui “no, aspetta, ho già capito… cambiamo, ho selezionato la modalità motivazionale adesso” e lei continua identica, solo più convinta, “dai che puoi farcela, ti prendo e ti porto con me” e lui, ormai rassegnato, “oh, ma no, ho schiacciato motivazionale, è uguale?”.

In un altro video ancora Gemma, Grocchia e Gippi cominciano a parlare fra loro e vanno avanti a discutere su una situazione surreale, facendosi i complimenti a vicenda (Tardani:“Aho, ma de che state a parlà?”). ChatGPT riesce persino a parlare in romanesco, diventando “Gippo er chatbot”.

Insomma, Tardani crescerà sempre di più perché ha saputo essere creativo e ironico sui social con le AI, e anziché sfornare i video che fanno tutti ci ha costruito sopra un rapporto fatto di ironia e complicità e di una pazienza quasi affettuosa, dando vita a un reality tra uomo e macchine da seguire a puntante, scrollando. A proposito: tra poco verrà rilasciata la modalità sensuale di ChatGPT, il che significa che tra Gippi e Grocchio e Gemma ne vedremo delle belle.

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