Mobilità, il gestore unico è una realtà

LE CIFRE Il valore di produzione del settore è 652,2 milioni di euro introiti da Enti, 273 da mercato e 203,09 da altri ricavi e proventi

Mobilità, il gestore unico è una realtà

Gestore unico della mobilità, dalle parole ai fatti. Con l’assemblea svoltasi ieri mattina all’Atac (dopo quelle di Met.Ro, Trambus, Trambus eletric, Trambus engineering, Atac patrimonio e Atac parcheggi) è stato messo un punto fermo sul riordino organizzativo e societario del sistema del Tpl del Comune di Roma, sulla base di quanto stabilito dal Consiglio comunale di Roma il 30 marzo scorso.
La fusione di Atac, Met.Ro e Trambus è ormai prossima e la capitale si prepara ad avere un’unica Agenzia accanto alla quale vi sarà la nuova società per la gestione e la valorizzazione del patrimonio dell’Atac e quella per la gestione dei dipendenti del tpl. Tre gli assi portanti dell’Agenzia: incremento del numero dei passeggeri, miglioramento del servizio, compresi quelli della sosta a pagamento, permessi ztl e parcheggi di scambio e riorganizzazione delle reti distributive. Il valore di produzione del trasporto pubblico romano nel 2009, stando alle previsioni di bilancio del Comune, è di 652,2 milioni di euro (57%) di ricavi da Enti; 273 (24%) di ricavi da mercato e 203,9 (19%) da altri ricavi e proventi.
L’obiettivo è quello dichiarato a suo tempo, e cioè realizzare la fusione entro l’anno. Lo ha ribadito ieri lo stesso presidente dell’Atac Massimo Tabacchiera: «Ci siamo impegnati a portare a termine entro dicembre 2009 il progetto di fusione che deve portarci a ottenere il massimo dell’efficienza dei servizi di trasporto, risparmi di gestione e riprogettare il trasporto pubblico di superficie». Una «sfida che per essere vinta sfrutterà tutte le opportunità che la moderna tecnologia offre, dal tram al bus elettrico, alla metropolitana di superficie con una forte integrazione del car e bike sharing e i nuovi parcheggi di scambio, per portare Roma al passo con le altre capitali europee», ha aggiunto.
Bisogna anche considerare alcuni numeri del trasporto pubblico romano per capire di che cosa si sta parlando. A Roma ogni anni viaggiano sui bus e sulle metropolitane 1500 milioni di persone; dove ci sono 2.258 km di rete di superficie su cui transitano 3.000 tra filobus, bus elettrici e a metano; 39 km di rotaie sulle quali scorrono 164 vetture; e, ancora, 36,6 km di rete metropolitana per 445 vetture più 74 treni. E che per ridisegnare la mobilità significa dover fare i conti con un territorio di circa 1.300 kmq; una popolazione di 3 milioni di persone delle quali 2,7 residenti; il 50% degli oltre 6,5 milioni di spostamenti giornalieri alla guida di una automobile che relega ad un misero 25% quelli su mezzo pubblico, con un numero medio di incidenti vicino ai 70 al giorno, 344 morti l’anno e oltre 33mila feriti.
Insomma, un macrocosmo che alla fine deve essere «convinto» ad usare di più il mezzo pubblico a scapito di quello privato. Ma questo può passare come messaggio solo se si porta a termine una riorganizzazione della rete di trasporto pubblico che potenzi sia percorsi che frequenze, con 85 linee fortì che insieme alla rete su ferro garantiscano l’ossatura del sistema dei trasporti romano. In quest’ottica si inseriscono anche due nuovi corridoi per la mobilità: Portuense-Grotta Perfetta e Fidene-Ponte Mammolo, oltra al ripristino di quello di via Tiburtina. Tra le altre novità in arrivo gli esperti di Atac stanno mettendo a punto anche il progetto del prolungamento fino a piazza dei Cinquecento (stazione Termini) del Tram 8 che oggi si ferma a largo Argentina. Costo dei lavori, circa 50 milioni di euro. Allo studio anche l’integrazione tra infrastrutture e servizi, in particolare nella zona del Tridente, con l’incremento della flotta bus elettrici, ma anche la riqualificazione di Piazzale dei Partigiani, considerata la ’portà verso il Campidoglio per chi arriva a Roma dall’aeroporto di Fiumicino, la nuova Fiera, i parchi archeologici, l’ampliamento della rete ciclabile, oggi ferma a 30 chilometri, per altri 45.
E nel pensare alla Roma del futuro, quella tra il 2011 e il 2013, la priorità è trovare risposte all’espansione della città, all’aumento del pendolarismo rendendo veloci e sicuri i collegamenti, anche con le nuove metropolitane C1 e B.

Gli esperti di Atac stimano che per quell’epoca la ridistribuzione delle residenze e delle attività della Capitale faranno infatti aumentare di circa 20mila, nelle sole ore di punta, gli spostamenti (+3,5%) con un incremento degli utenti del trasporto pubblico, grazie ai potenziamenti già previsti, del 13,5%.

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