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La moda scopre le donne: il corpo è il vestito più sexy

In passerella trionfa la bellezza femminile. Elena Mirò la esalta nelle sue forme più morbide, Parah la mette a nudo con sensualità. Guarda le immagini 

La moda scopre le donne:  
il corpo è il vestito più sexy

Milano - «Grasso è bello, me ne mandi due da un quintale». Veniva voglia di gridare così alla sfilata del marchio Elena Mirò che ieri ha inaugurato la settimana della moda milanese con il debutto in passerella di Lizzie Miller, la «trop model» del momento per via della foto pubblicata sull’ultimo numero di Glamour America in cui compare come mamma l’ha fatta: bionda, sorridente e bellissima anche con la pancetta, le cosce forti, una marea di curve ben distribuite ma in ogni caso difficili da vestire.

«Peso 80 chili, sono alta un metro e 78 centimetri, indosso a volte la taglia 48, più spesso la 50, ho 21 anni e vivo a New York» ha raccontato la ragazza nel backstage poco prima di sfilare con i bellissimi capi proposti per l’estate 2010 da questa griffe specializzata in taglie morbide. Stavolta oltre ai soliti tubini ben tagliati, alle gonne scivolate, drappeggiate e sagomate per nascondere ed esaltare allo stesso tempo, c’erano addirittura dei costumi da bagno maculati e un bikini nero con braghetta e reggiseno alla Betty Boop. «Per rendere questi capi portabili anche dalle tonde bisogna usare qualche trucco: tessuti contenitivi ma non troppo perché altrimenti si formano degli antiestetici rotolini sopra e sotto, drappeggi strategici sul seno per nascondere il reggipetto rinforzato» ci ha spiegato Rita Oggero, responsabile del team stilistico di Elena Mirò.

Del resto una donna su tre supera allegramente la taglia 46 e solo in Italia ci sono 8 milioni di signore e signorine che la moderna religione della magrezza considera paria o giù di lì. Tra queste ci sarebbe anche Valeria Marini che resta una bella biondona piena di curve nonostante la dieta Tisanoreica (un regime a base di vitamine, sali minerali, amminoacidi ed estratti di piante secche) che le ha fatto perdere 5 chili in 20 giorni. «Nessuno è perfetto, tutti possiamo perfezionarci» tubava ieri pomeriggio nel backstage della sfilata della sua linea Seduzioni Diamond, dove aveva fatto allestire un buffet dietetico preso d’assalto da tutti fuorché dalle modelle.

Del resto se non sei la Marini devi essere magra e molto tonica per indossare certi tubini neri incollati al corpo senza sembrare un serpente che ha ingoiato una pecora. In ogni caso i capi erano decisamente migliorati sul fronte della vestibilità (si mormora che Valeria abbia sottratto a Cavalli una modellista dalle mani d’oro) ma non si può certo parlare di moda e creatività. I modelli più carini erano ripresi in tutto e per tutto da altre collezioni per esempio la couture di Dior del prossimo inverno, mentre i jeans disegnati dal figlio di Gigi D’Alessio, Claudio, erano inguardabili. Invece la collezione di Pin Up Star, marchio nato nel 1995 che fattura 7 milioni di euro, era più che guardabile, molto carina: costumi da bagno, tute palazzo e vestitelli leggeri ispirati dallo stile mariniere di Saint Tropez. «Il beach wear è una realtà in crescita» dicevano gli addetti ai lavori sciamando dalla sfilata di Pin Up a quella di Miss Bikini (qui la cosa più bella era i glutei di Alec Wek) per poi approdare da Parah Noir. In passerella per la griffe c’erano la protagonista di Baaria, Margareth Madè e la figlia di Simon Le Bon, Amber. Entrambe dimostravano che il corpo racconta e non è un luogo geografico a cui cambiare impunemente i confini. L’attrice lanciata da Tornatore, intensa e bella come un tramonto siciliano, era carina ma non del tutto convincente con quei modelli destinati alla siderale magrezza delle indossatrici.

L’altra nata da una top model degli anni Ottanta come Jasmin Le Bon, aveva invece la grazia denutrita necessaria per far sembrare chic qualsiasi cosa, anche quello che non lo è.

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