È di moda il viaggio «responsabile»

È di moda il viaggio «responsabile»

Più forte dello tsunami e di una guerra civile che l'ha sconvolto per trent'anni e si è chiusa solo nel 2009. Lo Sri Lanka, anche detto la Perla d'Oriente o Isola Risplendente, ha resistito a tutto fino ad essere scelto nel 2013 come la migliore destinazione mondiale da Best in Travels di Lonely Planet. Spiagge esotiche e una concentrazione di monumenti dichiarati Patrimonio dell'umanità, dal Tempio d'oro di Dambulla alla città imperiale di Polonnaruwa, seconda antica capitale dell'isola nell'oceano indiano, alla Fortezza di Sigiriya costruita nel quinto secolo dopo Cristo sulla cima di una roccia alta 370 metri che i turisti possono scalare per ammirarne resti e affreschi. Ma intere aree interne e la costa est sono rimaste off limits fino a poco tempo fa per il conflitto interno. E dopo del 2004 centinaia di cingalesi rimasti senza casa e lavoro si buttarono nella pesca. Troppi. Una soluzione per rialzarsi alle comunità locali partì (anche) dall'Italia. Fondazione Cariplo e Coop Lombardia hanno investito fondi ed esperienza e sostenendo i progetti di Icei (Istituto di cooperazione Internazionale) contribuendo alla nascita di piccole associazioni di agricoltori che producono spezie e cacao, rigorosamente biologico. Prodotti che vengono lavorati in un centro di trasformazione unico, costruito sempre grazie ai fondi italo-lombardi, e commerciati in ristoranti ed hotel locali ma anche nell'outlet (il primo per ora) aperto sulla spiaggia di Arugambay. Ma anche offerti a tavola ai «viaggiatori responsabili». Il collante tra gli aiuti passati e futuro è proprio la promozione del turismo responsabile, che alterna snorkeling e visite ai templi al contatto diretto con le comunità locali. Dal distretto di Kandy ad Ampara ad esempio, dove l'Italia ha dato il proprio contributo allo sviluppo e si possono visitare risaie a terrazze che sfidano pendenze da brivido, agli orti familiari dove si pranza con i piatti tipici proposti dagli agricoltori. Le associazioni del villaggio ricevono dal tour operator un contributo per ogni turista ospitato . La filosofia, spiega Daniele Alleva fondatore di Mowgli, tour operator milanese che dal 1988 si occupa di sviluppo sostenibile, «è far ricadere il denaro direttamente sui fornitori locali, dalle guide ai resort alla ristorazione, senza rinunciare a buoni livelli di comfort». Una formula che sta diventando di moda anche per i viaggi di nozze.

Coop Lombardia, spiega il responsabile del settore Polltiche sociali Alfredoo De Bellis, «ha promosso e finanziato il progetto di turismo responsabile in Sri Lanka per due ragioni: in quella terra ha partecipato a progetti di cooperazione allo sviluppo che hanno portato alla produzione di spezie biologiche ed eque e solidali vendute nei nostri punti vendita; ha contribuito a diffondere i principi del turismo responsabile, che mirano a valorizzare le tradizioni di un territorio, rispettandole. Queste attività distribuiscono i benefici economici prodotti alle comunità locali e fanno capire alle persone che è possibile adottare stili di vita che danneggiano il meno possibile le altre persone e l'ambiente».

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