
C'è un legame speciale che unisce Giorgio Armani all'isola di Pantelleria. L'aveva scoperta nell'estate del 1974 quando era arrivato per la prima volta insieme al suo inseparabile socio Sergio Galeotti. Non fu amore a prima vista, anche perché a differenza delle Eolie, Pantelleria - l'isola del vento - è un continuo incespicare tra le rocce. Non è un'isola facile ma una volta scoperta lascia senza fiato. L'amore, quello vero, per questa isola, arrivò qualche anno dopo. Nel 1981, Armani scoprì Cala Gadir, nel versante nord-est. Qui decise di ristrutturare tre dammusi, la casa tipica pantesca con il tetto a cupola bianca e i muri spessi. Dammusi che poi negli anni diventeranno sette espandendo la villa a cui intorno fece piantare duecento palme. Una villa dal fascino unico, immersa tra il verde dei vigneti circostanti e il mare azzurro. Erano gli anni '80 e Armani trascorreva le sue estati nella piccola isola siciliana alternando feste glamour a giorni silenziosi necessari per staccare la spina da Milano.
L'amore per Pantelleria
A Pantelleria tutti sanno l'ubicazione esatta della villa, perché Armani non era solo l'illustre isolano, era qualcosa di più. Amava l'isola, la rispettava profondamente e nel tempo non aveva fatto mai mancare il suo sostegno alla comunità isolana. Nel 2003 regalò la tac da un miliardo di lire all’ospedale Nagar e qualche anno dopo anche un mammografo. Poi fu la volta dei 70 mila euro per permettere la digitalizzazione del cinema parrocchiale di contrada Scauri e in ultimo gli 800 mila euro per costruire la rete idrica che ha portato l’acqua del dissalatore a Cala Tramontana e a Gadir. I lavori sono ormai in fase di completamento e sono l'eredità più grande di un uomo che amava la Sicilia.
Il sindaco: "Gli dedicheremo una piazza"
Per molti panteschi Giorgio Armani era uno di famiglia, un isolano e per tale era rispettato. "Persona di grande cuore e animo, sempre disponibile e attento alle esigenze della popolazione, dimostrando di amarla profondamente - racconta il sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona -. Già negli anni passati Giorgio Armani ha donato una tac all’ospedale e non possiamo dimenticare la grande risonanza avuta da Pantelleria per la sua presenza nell’isola. Gli siamo grati. Lui era cittadino onorario e a breve la giunta si riunirà per decidere il lutto cittadino. Sarebbe bello intitolargli una piazza o una via. Per legge ci vogliono almeno dieci anni ma non è escluso che faremo una proposta per chiedere una deroga alla normativa".
Il regalo alla chiesa di Pantelleria
Il vescovo emerito della diocesi di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, ricorda un aneddoto."Ciò che ricordo è la sua generosità e la discrezione nel dono. Nella chiesa madre a Pantelleria custodiamo con gratitudine e un profondo senso di eleganza le casule che Giorgio Armani ha voluto far disegnare, produrre e donare alla comunità ecclesiale pantesca in occasione dell'inaugurazione della nuova matrice". E ancora: "Uomo dal tratto elegante e gentile, mai banale, mai arrogante, ha amato Pantelleria con la sua presenza discreta, attenta, e generosa", dice don Vito Impellizzeri, originario di Pantelleria e preside della facoltà teologica di Sicilia.
Lutto cittadino
La comunità di Pantelleria si unisce nel dolore per la scomparsa di Giorgio Armani e sta lavorando in queste ore per promuovere il lutto cittadino. "Con lui se ne va non solo il più grande interprete dell'eleganza italiana nel mondo, ma anche un amico sincero della nostra isola - si legge in una nota -. Come cittadino onorario di Pantelleria, Armani ha intrecciato la sua storia personale con quella della nostra terra. In essa ha trovato rifugio e ispirazione, restituendo sempre con generosità il suo affetto attraverso gesti concreti di sostegno e di tutela del territorio. Noi panteschi lo abbiamo sentito parte della comunità e oggi, attoniti, ne piangiamo la perdita con riconoscenza e commozione. La sua opera - si legge ancora - ha ispirato generazioni e continuerà a vivere nel segno della sobrietà, della bellezza e della misura che lo hanno reso unico.
La sua eredità rimarrà nei nostri cuori e nella bellezza di Pantelleria, che ha amato e valorizzato. L'Amministrazione e il Consiglio comunale, in tutte le sue componenti, si stringono attorno alla famiglia, ai collaboratori e a quanti, in Italia e nel mondo, lo hanno ammirato e amato".