Mofaz raggiunge le linee di Sharon

Anche il ministro della Difesa lascia il Likud. Il prossimo transfuga potrebbe essere il titolare degli Esteri

da Gerusalemme

Il premier israeliano, l’ex generale Ariel Sharon, esulta. Da ieri mattina anche il ministro della Difesa Shaul Mofaz è entrato a far parte del suo nuovo partito, Kadima (Avanti), lasciando il Likud ormai in caduta libera e destinato, con ogni probabilità, a spostarsi su posizioni di estrema destra dopo le primarie del 19 dicembre che vedono favorito il «falco» Benyamin Netanyahu.
Sharon ha ottenuto un nuovo importante punto a suo favore poiché Mofaz rappresenta, assieme all’ex leader laburista Shimon Peres, il più autorevole dei tanti esponenti politici di altri partiti che sono passati a Kadima. La defezione di Mofaz potrebbe infliggere un colpo definitivo alle speranze di ricostruzione del Likud.
Non pochi intanto si domandano a cosa sia servito il terremoto politico che ha scosso Israele nelle ultime settimane, visto che il nuovo governo israeliano - che nascerà dopo la probabile vittoria di Kadima alle elezioni del prossimo 28 marzo - avrà gli stessi uomini alle poltrone che contano: Sharon primo ministro, Mofaz alla Difesa ed Ehud Olmert alle Finanze. Manca solo il ministro degli Esteri Silvan Shalom, ma anche lui, noto per le sue ambizioni in politica, potrebbe raggiungere Sharon dopo le primarie del Likud.
«È evidente che stiamo assistendo a una ricostruzione del Likud con un altro nome e senza alcuni dei suoi esponenti.

Se Kadima vincerà le elezioni non cambierà nulla, sarà tutto uguale a quanto già abbiamo oggi», ha commentato con sarcasmo la parlamentare Yulie Tamir, stretta collaboratrice del leader laburista Amir Peretz.
Secondo l’ultimo sondaggio, pubblicato ieri dal quotidiano Yediot Ahronot, Kadima conquisterà 39 seggi nel nuovo Parlamento, il Partito laburista 23 mentre il Likud non andrà oltre 13 seggi.

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