Si chiamava Timofej Putilov ed era nato nel 1782 in casa di un mercante russo di Borisoglebsk, nel governatorato di Jaroslavl'. Nel 1805 venne affidato, perché lo educassero, ai monaci dell'eremo di Sarov, retto da s. Serafim. Innamoratosi della vita monastica, nel 1809 si portò nel monastero di Sven', presso la città di Brjansk. Nel 1811 decise di diventare eremita nella foresta che stava al confine tra i governatorati di Orël e Smolensk, dove vivevano altri monaci che intendevano imitare gli antichi asceti orientali. Nel 1816 vide arrivare suo fratello Aleksandr, nato nel 1795 a Romanov e scappato di casa apposta per raggiungerlo. Timofej e suo fratello presero i voti monastici coi nomi di Moisej e Antonij e continuarono la vita eremitica nella foresta. Trascorsero così diversi anni prima che, nel 1821, le autorità ecclesiastiche costringessero i due fratelli ad andare a risiedere nel famoso eremo di Optina. Il fatto è che Moisej era ormai piuttosto conosciuto come asceta e i superiori volevano che diventasse confessore dei monaci di Optina. Nel 1822, qui, Moisej venne ordinato sacerdote. Quattro anni dopo divenne superiore dell'eremo e nel 1853 fu elevato al grado di archimandrita. Era stato proprio lui a invitare a Optina quello che diventò poi uno degli starcy più celebri, Lev (Leonid Nagolkin, anch'egli figlio di un mercante).
Uno starec di Optina offriva di solito la sua direzione spirituale ai laici esterni e fu per questo che, dopo la presa di potere dei bolscevichi, molti monaci di quell'eremo finirono martiri del comunismo. Moisej, che visse austerissimo, morì nel 1862.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.