Molinari nella storia È il primo italiano a vincere l’Us Amateur

Mario Camicia

Edoardo Molinari, 24enne dilettante torinese, ex campione d'Italia, ex campione d'Europa, primo dilettante azzurro a qualificarsi per il British Open e portare a termine le 72 buche del torneo professionistico più antico e prestigioso del mondo è, da domenica, anche l'unico italiano ed il primo europeo continentale a potersi fregiare del titolo di campione Amateur degli Stati Uniti, considerato il «major» per eccellenza in campo dilettantistico. Un'impresa quella portata a termine dal giocatore del golf club Torino che ha dell'incredibile e che nessuno avrebbe mai nemmeno pensato di sognare. Forse solo lui, il neo-campione, che quatto, quatto dopo l'exploit di luglio a St. Andrews, ha deciso di tentare l'esperienza americana già contento se mai fosse riuscito a passare le prequalifiche ed essere ammesso al Campionato. Qualifiche vinte, Edoardo, nel campionato vero e proprio ha conquistato in spareggio anche un posto tra i 64 giocatori ammessi poi alla fase finale match-play, quella degli incontri ad eliminazione diretta. Calmo, tranquillo, sicuro del suo gioco e mai presuntuoso, come è nel suo carattere, il campione torinese ha via via eliminato tutti gli avversari che il tabellone gli ha fatto incontrare sino ad arrivare alla finale. Già questo un traguardo inaudito e pienamente meritato perché frutto di una condotta di gara impeccabile e di un gioco di primissimo livello. Essere finalista allo U.S. Amateur è già essere in vetta al golf dilettantistico mondiale tant'è che vale un invito al Masters di Augusta e allo U.S. Open dell'anno successivo, in qualità di dilettante. Edoardo è andato ben oltre, ha cercato e vinto il jack-pot.
In finale, sulla massacrante distanza delle 36 buche, Molinari si è trovato di fronte l'americano Dillon Dougherty, 22enne di Woodland in California che in qualche modo partiva con i favori del pronostico. Sulle prime 18 buche, giocate sotto l'acqua, l'americano approfittava di alcune incertezze e di qualche putt sfortunato dell'azzurro per andare alla pausa con tre buche di vantaggio, un parziale che dava a Dougherty una certa tranquillità e una dose di adrenalina in più. Molinari, come da suo dna, manteneva la abituale calma, andava al pro-shop ad acquistare una maglietta asciutta - «me ne dia una magica», chiedeva al professionista locale - consumava un leggero lunch e dopo poco più di un'ora era nuovamente alla partenza della prima buca. Molinari partiva subito lancia in resta e dopo cinque buche il match era nuovamente in parità grazie a due birdie dell'italiano e a un bogey dell'americano. Alla 7 un altro birdie portava Edoardo per la prima volta in vantaggio, un vantaggio che aumentava con ulteriore birdie alla 9 e che alla 11 saliva a tre buche grazie all'ennesimo putt vincente dell'italiano. Una carica non prevista da Dillon e che gli spezzava le gambe quando un bogey dell'americano alla 15 dava la definitiva vittoria ad Edoardo.

Sette birdie e appena 18 putt in 15 buche hanno scritto la storia della finale dello Us Amateur 2005 e hanno portato al trionfo il campione italiano. Un'impresa storica conquistata su di un percorso altrettanto storico, quello del Merion Golf Club di Ardmore in Pennsylvania.

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