Molotov e stelle a cinque punte Aria di anni di piombo a Roma

RomaMolotov. Scritte minacciose. Stelle a cinque punte. Nella capitale non c’è solo il clima meteorologico a generare ansia, ma anche quello politico. Una scia di intimidazioni ai danni di sezioni politiche ha fatto da trait-d’union tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010. Spingendo il prefetto Giuseppe Pecoraro a chiedere al questore di Roma di «rafforzare l’attività di vigilanza nei confronti di sedi di partito o circolo comunque riconducibili a partiti politici e intensificare l’azione info-investigativa in relazione alle recenti e ripetute azioni di intimidazione nei confronti di tali obiettivi». Il prefetto capitolino ha anche annunciato per i prossimi giorni un incontro con i vertici delle forze dell’ordine «ai fini di una valutazione congiunta e per l’assunzione di eventuali ulteriori iniziative».
Insomma, se non è ancora allarme, ci siamo quasi. Del resto negli ultimi giorni a Roma gli episodi si sono succeduti con preoccupante regolarità e quasi tutti hanno avuto come obiettivo circoli di centrodestra. Nella notte tra il 30 e il 31 dicembre due bottiglie incendiarie sono state lanciate contro una sede di Forza nuova in via Montebuono nei pressi di piazza Vescovio, roccaforte dell’estrema destra a Roma: una serranda bruciata il risultato. A terra vetri di bottiglia e un volantino anonimo: «Fuoco ai fasci e fuoco alle loro sedi». Nelle stesse ore qualcuno decorava una sezione del Pdl del popolare quartiere della Garbatella, in via Giovanni Ansaldo, con alcune scritte fatte con la vernice verde contro il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, affiancate a una stella a cinque punte, richiamo esplicito al brigatismo rosso. Poi, nella notte di capodanno, stesso copione in un’altra sezione Pdl in via Guendalina Borghese, nella stessa zona: insulti spray stavolta alla candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Renata Polverini. E domenica scorsa ancora un episodio: l’esplosione di un ordigno rudimentale confezionato con circa cento grammi di polvere da sparo davanti alla sede dell’associazione culturale di destra Roma Nord a Montemario. Il botto fuori tempo massimo ha danneggiato la saracinesca e mandato in frantumi un vetro. In un caso invece sotto tiro è finita un luogo di ritrovo della sinistra, il circolo di Rifondazione comunista Che Guevara di via Fontanellato alla Montagnola, periferia Sud della capitale: qui la notte tra il 30 e il 31 dicembre è esploso un ordigno procurando parecchi danni.

«Si tratta di gravissimi atti intimidatori da parte di chi è incapace di sottostare alle regole democratiche del confronto politico», denuncia il coordinatore romano del Pdl Gianni Sammarco. E qualcuno sente profumo di anni di piombo.

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