Mondadori riduce i costi ma investe all’estero

Assemblea tranquilla per Mondadori che ha confermato integralmente il consiglio di amministrazione uscente presieduto da Marina Berlusconi e che rimarrà in carica per tre anni. I soci hanno anche votato il rinnovo della facoltà del cda di proporre un aumento di capitale, entro 5 anni, per un massimo di 78 milioni di euro, e di emettere obbligazioni convertibili per un importo massimo di 260 milioni, sempre entro 5 anni. «In questo momento privarsi di tale facoltà sarebbe una opportunità persa», ha spiegato il vicepresidente e amministratore delegato di Mondadori, Maurizio Costa.
Quanto al presidente, Marina Berlusconi, ha spiegato che «il titolo Mondadori è destinato a crescere, crediamo molto in questa azienda». In realtà il futuro prossimo per le aziende editoriali non è propriamente roseo e Costa non ha nascosto le preoccupazioni, «anche se Mondadori da un punto di vista finanziario è messa meglio di altre aziende editoriali». Costa ha però rimarcato che le difficoltà del settore editoriale vanno oltre alla crisi in corso e che il 2009 si prospetta un anno molto difficile per la raccolta pubblicitaria.
«Il nostro settore - ha detto Costa - è stretto in una morsa: da un lato c’è la crisi economica e finanziaria che incide sui consumi, anche quelli editoriali, e soprattutto sulla propensione agli investimenti. Dall’altro, è in atto un cambiamento di modello di business per l’impatto del digitale e dell’innovazione tecnologica. Noi continueremo ad investire sulla qualità editoriale, ma dobbiamo intervenire per ridurre strutturalmente i costi. A breve presenteremo un piano articolato su una riorganizzazione delle strutture centrali e dei business: sarà un ulteriore intervento sull’efficienza già iniziato lo scorso anno». Quanto agli investimenti, il manager ha spiegato: «Faremo interventi selettivi sul core business, sull’area web e sul sostegno allo sviluppo dei magazine Mondadori a livello internazionale.

Recentemente abbiamo lanciato in Francia il settimanale Grazia che va a coprire un settore scoperto nel Paese d’oltralpe in quanto ci sono soltanto due settimanali femminili, ossia Elle e Madame Figaro. Siamo già presenti in molti Paesi e continueremo su questa strada».

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