Stroncatura preventiva. È quella che il quotidiano più chic di Francia, Le Monde ha riservato al Don Giovanni scaligero. Nella sua edizione di ieri, quindi prima che lopera andasse in scena per davvero, e usando come metro di paragone la prova generale. Linviato speciale a Milano del quotidiano parigino, Marie-Aude Roux, ha picchiato con un maglio (seppur foderato di velluto) sullallestimento operistico di Robert Carsen. La condanna infatti è già nel titolo: «La Scala apre con un Don Giovanni mellifluo». E dopo è tutto un fuoco di fila contro lallestimento: per la Roux lunica cosa della messa in scena che faccia da decoro è la Scala in sé. E lo stesso personaggio di Don Giovanni non pare al critico doltralpe ben delineato: «Carsen non fa del suo personaggio né un dissoluto punito né un pericoloso perturbatore sociale... piuttosto un maestro di cerimonia che tira i fili...». Insomma secondo lei un Don Giovanni tutto di testa e che trasmette poca passione a causa di un Carsen che gioca troppo a fare «larbitro di eleganza». Non la passa liscia nemmeno Daniel Barenboim che invece dirige «con unestetica raffinata... ma il suo suono è molto sinfonico e poco teatrale». A salvarsi è praticamente solo il cast che in effetti è inattaccabile essendo composto dai migliori cantanti su piazza a partire da Don Giovanni/Peter Mattei «magistrale» e la Donna Anna di Anna Netrebko che «è superlativa».
Forse davvero una stroncatura un po feroce contando che si tratta di un «a priori» basata sullanteprima del 4 dicembre. Ma si sa che Le Monde per certi intellettuali e politici italiani è «autorevole» sempre e comunque. Chissà se lo penseranno anche stavolta.«Le Monde» spara a zero prima di vedere la Prima
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