Roma

Mondiali di nuoto, ecco il fiore all’occhiello

ALEMANNO «Questa è una piscina pubblica e rimarrà a disposizione di tutti i cittadini»

Mondiali di nuoto, ecco il fiore all’occhiello

Una piscina olimpica con due tribune per quasi mille posti; due vasche all’interno di un complesso sportivo di 1000 metri quadri con palestre, spogliatoi e gradinate; una foresteria con 79 stanze, bar, mensa, uffici e una sala conferenze da 200 posti; un maxi parcheggio da 500 posti auto: costo totale, poco più di 22 milioni di euro. Sono le cifre del nuovo Polo Natatorio di Ostia, la struttura realizzata per ospitare gli allenamenti delle nazionali che parteciperanno ai mondiali di nuoto. Il Polo, già in funzione per gli azzurri del fondo, è stato inaugurato ieri e il taglio del nastro è stato celebrato con un’esibizione di nuoto sincronizzato.
Il commissario straordinario per l’evento, Claudio Rinaldi, ha consegnato al sindaco Gianni Alemanno e al presidente della Federnuoto Paolo Barelli le chiavi dell’impianto a otto mesi di distanza dall’inizio dei lavori. «Questa è una piscina pubblica, per cui resterà alla città - ha sottolineato il sindaco, accompagnato anche dal presidente del XIII Municipio Giacomo Vizzani nella visita al Polo -. Di questo ringrazio molto il comitato organizzatore e la Fin perchè hanno insistito affinchè l’evento non si limitasse alla gara, ma fosse la premessa per lasciare un segno importante per tutti i cittadini. Abbiamo superato le polemiche, i conflitti burocratici e alla fine queste opere rimangono perchè sono davvero opere pubbliche. E l’inaugurazione di quest’impianto è molto importante per Ostia perchè è la prima pietra per la riqualificazione del litorale, uno dei grandi obiettivi strategici del nostro governo comunale».
«Questo è l’ultimo impianto ad essere inaugurato - ha spiegato invece Rinaldi -.e diventerà un impianto federale, la Coverciano del nuoto». «Chi non immaginava che facessimo sul serio - ha detto Barelli - si renderà conto che ai buoni propositi sono seguiti fatti certi. Questo è un impianto incredibile, il più bello di tutti. Era dai tempi del Foro Italico e delle Terme di Caracalla che Roma non aveva così tante nuove opere pubbliche». Ventisei le piscine nate per i Mondiali, 17 private e 3 pubbliche nel territorio di Roma, altre 6 nel Lazio.
«All’impianto di Ostia - ha aggiunto il presidente della Fin - è stato destinato il maggior impegno dal punto di vista complessivo, perchè in una collocazione strategica molto importante, e quindi anche l’amministrazione comunale ci teneva che fosse un elemento di qualità anche dal punto di vista architettonico. Dal punto di vista tecnico e tecnologico è un impianto all’avanguardia, ogni commento è inutile perchè basta vederlo».
Non è mancata la protesta di alcuni rappresentanti di associazioni cittadine contrarie al progetto, qualche momento di tensione con le forze dell’ordine che presidiano il Polo da una settimana. «Abbiamo appeso a un palazzo sopra il nuovo Polo Natatorio lo striscione ’Soldi pubblici, sprechi per tutti’ perchè da sempre siamo stati contrari alla costruzione di questa struttura», ha detto Luca Fagiano, portavoce del Cantiere sociale, il movimento che in passato ha anche occupato pacificamente il luogo dei lavori e che annuncia, durante i Mondiali, «iniziative di disturbo e di protesta». «È stata cementificata una delle aree più preziose del lungomare con un’opera sproporzionata rispetto al suo uso sportivo perchè le gare si svolgeranno in mare. Sarebbe bastato potenziare le piscine esistenti».
Intanto l’inizio dei Mondiali è ormai imminente e le polemiche sembrano alle spalle. «Le polemiche stanno dappertutto, la Federazione mira all’arrosto, alle cose concrete, ad un campionato del mondo che sia stupendo sotto tutti i punti di vista - ha sottolineato Barelli -. Da venerdì prossimo gli atleti prenderanno il loro spazio, saranno gli attori principali e noi volevamo lasciare in eredità qualcosa di importante. Bisogna fare impianti e strutture che si possano utilizzare anche dopo gli eventi, non solo usa e getta». «Dobbiamo arrivare al 17 luglio e stiamo lavorando 18 ore al giorno per sistemare tutto ed essere all’altezza delle aspettative, anche se non posso dire ancora che tutto sia risolto - le parole del presidente del Comitato organizzatore di Roma 2009 Giovanni Malagò -. Il Foro Italico è come un quadro con tante caselle, ne stiamo completando un po’ al giorno.

E l’innovazione tecnologica sarà all’altezza delle aspettative».

Commenti