Mondiali: pallone ballerino per gli effetti dell'altitudine

Gli scherzi della fisica: lo stesso tiro in due stadi diversi può finire in rete o sulla traversa.

I mondiali di calcio in Sud Africa potrebbero giocare un tranello alle squadre perchè molti degli stadi in cui si disputeranno le partite sono ad altitudini abbastanza elevate da dar noia alla palla: infatti l'aerodinamica della sfera, il tanto contestato Jabulani, cambia a seconda dell'altezza dal livello del mare, potendo condizionare in modo non indifferente la traiettoria dei tiri.
Secondo quanto riferisce il magazine New Scientist non è la prima volta che si parla dei problemi di altitudine di calciatori e palla: il primo caso fu una partita disputata in Bolivia nel 2007 a circa 4000 metri. Ma anche in Sud Africa ci sono stadi ad altitudini di tutto rispetto: quello di Johannesburg, per esempio, è a 1701 metri.
Dopo il caso andino, ricorda New Scientist, la FIFA organizzò una conferenza invitando a Zurigo ricercatori per discutere dell'influenza dell'altitudine degli stadi.
Anche le performance dei giocatori sono influenzate dall'altitudine: già a 500 m gli atleti cominciano ad avere qualche problemino di performance, con aumento del battito cardiaco, difficoltà di respiro, riduzione della capacità di resistenza.
Ma i giocatori potrebbero essere presi in contropiedè anche dall'aerodinamica della palla. Infatti al crescere dell'altitudine l'atmosfera si fa più rarefatta e quindi la palla acquista velocità maggiore. La differenza è significativa: lo stesso tiro, ad altitudini poco diverse, può avere traiettorie e quindi esiti molto diversi.

Per esempio ad altitudini comparabili a quelle dello stadio di Johannesburg un tiro da 18 metri potrebbe colpire la traversa; lo stesso tiro, a livello del mare, potrebbe andare a segno perchè la palla va leggermente più lenta e quindi fa in tempo a scendere sotto la traversa (arriva in porta quando ha già iniziato la fase di atterraggio).

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