«In questo mondo pieno di chiacchiere abbiamo bisogno di qualcosa di solido. La fede è questo punto di forza». Il cardinale Angelo Scola parla ai tanti milanesi riuniti nella chiesa dei Santi Angeli per i cinquantanni dalla fondazione della parrocchia. Sintetizza il senso delle letture della Messa: «Il filo rosso che le lega è la parola misericordia».
Parole che sembrano pensate anche per rasserenare i fedeli, in questi giorni di «chiacchiere» sul Vaticano che inevitabilmente, e al di là delle intenzioni, rischiano di turbarli. Larcivescovo di Milano è stato definito molte volte il candidato più probabile a succedere a Papa Benedetto XVI e proprio per questo è diventato oggetto di attenzione non sempre benevola. Il suo sembra un invito a guardare oltre. In alto e alla vita di ogni giorno, perché la fede «ci trasforma, ci rende critici verso la cultura dominante e ci consente di vivere il quotidiano, affetti, lavoro, riposo, in modo costruttivo».
Linvito è a una partecipazione piena alla vita civile, alla luce dei contenuti della fede che, «sorretta dalla parola di Dio, dalla catechesi, dal magistero del Papa e dei vescovi, diventa intelligenza della realtà». Un appello alla città: «Milano ha più che mai bisogno di cristiani consapevoli, capaci di proporre il loro stile di vita nella società plurale. Soprattutto in questo tempo di travaglio».
Si parla di solidarietà, perché ieri si celebrava la trentunesima Giornata diocesana della solidarietà. Ma si parla soprattutto di misericordia e perdono, anche se fin dai tempi del profeta Osea «il Signore è costretto a constatare linconsistenza dellamore del suo popolo».
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