Guerra in Ucraina

Ora il ministro russo rivela: "Qual è l'obiettivo primario di Putin"

Sergei Shoigu torna sulla scena e fa il punto sull'operazione in Ucraina. "Primario liberare il Donbass", dice. Poi l'avvertimento alla Nato: "La Russia reagirà se verrano dati a Kiev sistemi di difesa aerea"

Adesso il ministro russo rivela: "Qual è l'obiettivo primario di Putin"

Dopo il giallo della sua sparizione, Sergei Shoigu torna sulla scena per mostrare i muscoli. Di Putin, ovviamente. La Russia ha "raggiunto gli obiettivi principali della prima fase" dell'operazione militare in Ucraina, dice ora il ministro della difesa di Mosca, ostentando soddisfazione per l'andamento del conflitto. Le notizie che arrivano dal fronte, per la verità, sono contrastanti e non sempre a favore delle truppe inviate dal Cremlino, ma l'ordine dello Zar rimane uno solo: perseverare fino al raggiungimento dei traguardi bellici prefissati. Lo ripete in pubblico anche lo stesso Shoigu, che tuttavia ora sembra rimodulare le aspettive di guerra.

Il fedelissimo uomo di Vladimir Putin in una teleconferenza ha infatti sottolineato che adesso "l'obiettivo primario è liberare il Donbass". Nello specifico, il ministro russo ha affermato: "Il potenziale di combattimento delle forze armate ucraine è stato significativamente ridotto, il che consente di concentrare l'attenzione principale e gli sforzi principali sul raggiungimento dell'obiettivo principale: la liberazione del Donbass". Secondo la disamina proposta da funzionario del Cremlino, dunque, la prima fase del conflitto sarebbe servita a indebolire i combattenti di Kiev per poi poter concentare gli sforzi sulla regione russofona dell'est dell'Ucraina. Un obiettivo in apparenza diverso da quello proposto inizialmente da Putin, che aveva promesso ai suoi la "smilitarizzazione e la denazificazione" dell'intero Paese.

Nelle ore appena precedenti alle nuove trattative, in ogni caso Shoigu ha assicurato che "le forze armate russe continueranno l'operazione speciale in Ucraina finché gli obiettivi prefissati non saranno raggiunti". Secondo il generale di Mosca, l'esercito russo starebbe aiutando attivamente la popolazione delle autoproclamate repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk "a ristabilire una vita pacifica" con la consegna di "6.079 tonnellate di aiuti umanitari a 210 insediamenti". Parole coerenti con la narrazione del Cremlino, che continua a raccontare il conflitto come una grande operazione liberatrice.

Eppure i toni utilizzati sono quelli della guerra totale. Da Shoigu, infatti, sono arrivati nuovi avvertimenti minacciosi alla Nato. "La Russia risponderà adeguatamente se la Nato consegnerà aerei da combattimento e sistemi di difesa aerea all'Ucraina", ha detto il generale. E ancora: "Stiamo seguendo le dichiarazioni dei leader dei singoli paesi della Nato sulla loro intenzione di fornire aerei e sistemi di difesa aerea all'Ucraina". Se tale ipotesi dovesse concretizzarsi - ha avvertito il comandante della difesa russa - "reagiremo adeguatamente".

Affermazioni che hanno mostrato Shoigu sulla medesima linea del presidente Putin, dopo che nelle scorse settimane si erano susseguite indiscrezioni su possibili divergenze tra i due.

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