Mondo

Amianto nel talco: Johnson&Johnson ritira prodotto per neonati

L’azienda Johnson&Johnson afferma di aver ritirato un lotto di talco per bimbi negli Usa a scopo precauzionale per la presenza di tracce di amianto

Amianto nel talco: Johnson&Johnson ritira prodotto per neonati

Tracce di amianto nel talco. Per questo, la nota azienda Johnson&Johnson ha annunciato di aver ritirato negli Usa un lotto del prodotto destinato a neonati e bambini.

La presenza della sostanza cancerogena è stata accertata nel corso di alcuni test condotti dalla Fda, la Food and drug administration. Come si legge su Usa Today, sarebbero 33mila le confezioni ritirate dal mercato, appartenenti al lotto #22318RB. L'azienda ha affermato in una nota di aver avviato un'indagine sulla vicenda e di aver ripetuto i test senza trovare altre tracce di amianto. Il provvedimento del ritiro del lotto in questione è stato effettuato solo a scopo precauzionale.

"Il test della Food anda drug Administration (Fda) - sottolinea la nota di J&J - ha evidenziato la presenza di livelli sottotraccia di contaminazione da amianto crisotilo (non superiore allo 0,00002%) nei campioni di un singolo flacone acquistato da un rivenditore online. Nonostante i bassi livelli riportati e in piena collaborazione con l'Fda, è stato avviato il richiamo del lotto numero 22318RB da cui è stato prelevato il campione testato". L'azienda ha assicurato che si tratta di un ritiro precauzionale e che ora si attenderanno i risultati delle analisi anche per stabilire se si sia trattato di una vera contaminazione o se il campione è stato manipolato.

Il richiamo del prodotto per neonati e bambini da parte di J&J arriva mentre l'azienda sta affrontando oltre 13mila cause legali in cui è accusata di aver provocato il cancro con i suoi prodotti a base di talco. I tipi di tumore in questione sarebbero collegati all'esposizione all'amianto. L'azienda, però, ha sempre ribadito che decenni di studi hanno dimostrato che non vi è amianto nei suoi prodotti.

Ma questi non sono gli unici guai legali che deve affrontare l’azienda che è invischiata anche nella crisi dell'uso di oppiacei negli Stati Uniti.

Commenti