La prima notte dopo i colloqui di Istanbul tra russi e ucraini non ha fermato i bombardamenti. Sulle città dell'Ucraina sono state altre ore contrassegnate da esplosioni e raid senza sosta. Colpita proprio Kiev, la città da cui Mosca ha promesso un parziale ritiro.
Secondo il Pentagono, come riportato nella tarda serata di martedì e come ribadito nelle ultime ore, la Russia da questo fronte non si sta ritirando ma starebbe semplicemente riposizionando le proprie truppe. Un modo "volto a sviare e a confondere la leadership di Kiev", hanno riferito in nottata fonti ucraine. Bombe sono cadute in diverse zone della periferia, così come nel sobborgo orientale di Brovary e nelle aree ad ovest di Kiev. Diverse esplosioni sono state segnalate in punti non lontani da alcune delle arterie principali che permettono il collegamento con il centro della capitale ucraina.
“Riposizionamento e non ritiro”
Le ore successive ai colloqui di Istanbul sono state frenetiche. L'annuncio delle richieste ucraine, i proclami russi sul ritiro di Kiev e i toni ottimisti emersi dalla Turchia hanno fatto parlare di primi importanti passi avanti. Ma hanno creato anche un po' di confusione sulla situazione attorno la capitale ucraina.
Il Pentagono ha provato a chiarire la situazione parlando di riposizionamento. Non proprio un dettaglio terminologico. Mosca starebbe provando adesso a riposizionare le truppe, non a ritirarle. Vuol dire cioè che non lascerà i territori occupati a nord e a est di Kiev dall'inizio della guerra. Al contrario, manterrà dei reparti il cui compito sarà quello di consolidare le conquiste.
Vero obiettivo della Russia potrebbe essere quello di andare ad avanzare nell'est e nel sud dell'Ucraina. Ma anche qui sempre fonti del Pentagono hanno fatto sapere di ritenere l'avanzata russa in fase di stallo. Non ci sarebbe al momento lo stesso ritmo di avanzata dei giorni scorsi. Proprio per questo potrebbe arrivare il sostegno dei reparti riposizionati da Kiev. “Sembra che adesso – ha dichiarato il portavoce del Pentagono John Kirby – Mosca voglia puntare solo sul Donbass”.
Le accuse sulla crisi alimentare
In nottata gli Stati Uniti hanno denunciato presunte velleità di Mosca di provocare una vera e propria catastrofe alimentare. A sostenere le accuse è stato il vice segretario di Stato Wendy Sherman. "La Russa - si legge nelle sue dichiarazioni - trattiene almeno 100 navi dedite al trasporto di grano ucraino nel Mar Nero". Le mine piazzate vicino le coste ucraine e la presenza delle navi militari di Mosca limiterebbe la possibilità, secondo Washington, di esportazione del grano coltivato in Ucraina.
Le accuse sono state respinte dalla Russia. "Consideriamo - ha replicato poco dopo l'ambasciatore russo negli Usa, Anatoly Antonov - le osservazioni di Wendy Sherman come una parte della guerra dell'informazione degli Stati Uniti contro la Russia".
Attese novità diplomatiche
Non ci saranno in questo mercoledì nuovi incontri in Turchia. Questo nonostante gli annunci dei giorni scorsi di colloqui a Istanbul destinati a durare fino al 30 marzo. Tuttavia importanti novità diplomatiche quest'oggi potrebbero ugualmente arrivare.
Da Kiev si attendono risposte da parte del Cremlino sulle proposte presentate ieri durante i negoziati. Novità potrebbero esserci soprattutto sui punti riguardanti la neutralità ucraina, mentre sullo status di Crimea e Donbass se ne dovrebbe parlare in un altro momento. Attese anche reazioni all'invito della Nato rivolto ai ministri di Ucraina, Georgia, Finlandia e Svezia di partecipare al prossimo summit dell'Alleanza Atlantica in programma il 6 aprile.
Trump a Putin: "Riveli informazioni sui Biden"
Intervistato su JustTheNews, l'ex presidente UsaDonald Trump ha invitato Vladimir Putin a rivelare i dettagli sul presunto coinvolgimento, annunciato da Mosca nei giorni scorsi,
della famiglia Biden sui laboratori biologici in Ucraina. "Direi che, se Putin sapesse la risposta - ha dichiarato il tycoon newyorkese - dovrebbe renderla nota e noi dovremmo conoscerla".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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