Sono almeno 15 i morti nell'attacco alla Chiesa di Nostra Signora di Fatima a Bangui, nella Repubblica Centrafricana e nei successivi scontri. Lo riferiscono testimoni, mentre secondo Radio France Internationale la chiesa è stata attaccata con granate e a colpi di armi semiautomatiche e tra le vittime c'è un sacerdote, padre Albert Toungoumalè-Baba. Gli aggressori, appartenenti molto probabilmente ai miliziani islamici del distretto PK5, sono stati respinti dalle forze di sicurezza. "La chiesa è stata circondata da uomini armati che hanno cominciato a sparare con armi e granate. Dici persone sono morte sul posto, incluso padre Albert Toungoumalè-Baba. Ci sono molti feriti", ha raccontato un fedele identificatosi come Signey Yamalè.
Dopo l'attacco è scattata una rappresaglia sfociata in scontri in diversi punti della capitale. Almeno due cadaveri sono stati recuperati nel quartiere 2. Un abitante del quartiere PK5, Sanislas Dangabo, ha raccontato che almeno tre cadaveri sono stati portati all'obitorio della moschea Ali Babolo. La minoranza islamica della capitale della Repubblica centrafricana, dal 2013 è stata confinata nel quartiere enclave del Pk5, non lontano dalla chiesa di Notre Dame. Il 28 maggio 2014 almeno quindici persone sono state uccise in un attacco alla chiesa, dopo che tre giorni prima tre giovani musulmani impegnati in una partita di calcio interreligiosa erano stati linciati e mutilati nel PK5.
Nella Repubblica Centrafricana è in corso un complicato processo di transizione da quando nel 2013, i ribelli Sèlèka hanno rovesciato il governo del presidente Francois Bozizè, innescando un'ondata di violenza settaria tra musulmani e cristiani che ha causato migliaia di morti e circa un milione di sfollati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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