Avaaz, l'ong legata a Soros che segnala a Facebook le pagine fake

L'oscuramento delle pagine fake in Italia voluto da Facebook è arrivato dopo le segnalazioni di Avaaz, l'ong con sede a New York che ha profondi legami con il tutto il mondo progressista internazionale, Soros compreso

Avaaz, l'ong legata a Soros che segnala a Facebook le pagine fake

“Qualcosa si muove, finalmente. Qualche anno fa denunciai pubblicamente le pagine Facebook che rilanciavano fake news. Oggi, dopo mesi, dopo il referendum e le elezioni, finalmente pagine con milioni di visualizzazioni per notizie false e diffamanti sono state chiuse”. Il primo ad esultare sui social è l’ex premier Matteo Renzi: nella giornata di oggi, infatti, come riporta l’Ansa, Facebook ha chiuso 23 pagine italiane con oltre 2,46 mln di follower che "condividevano informazioni false e contenuti divisivi contro i migranti, antivaccini e antisemiti, a ridosso delle elezioni europee: tra queste, oltre la metà erano a sostegno di Lega o Movimento Cinque Stelle".

La decisione è giunta grazie alle segnalazioni di Avaaz. "Ringraziamo Avaaz - afferma un portavoce di Fb - per aver condiviso le ricerche affinché potessimo indagare. Siamo impegnati nel proteggere l'integrità delle elezioni nell'Ue e in tutto il mondo". Le 23 pagine chiuse, afferma Avaaz, "avevano in totale più follower delle pagine ufficiali di Lega (506mila follower) e Movimento 5 Stelle (1,4 milioni follower) messe insieme. Avevano inoltre generato oltre 2,44 milioni di interazioni negli ultimi 3 mesi".

La pagina più attiva, rende noto l’organizzazione non governativa con sede a New York, era "Vogliamo il movimento 5 stelle al governo", una pagina non ufficiale a sostegno del Movimento 5 Stelle: quella a sostegno della Lega, invece, è 'Lega Salvini Premier Santa Teresa di riva’. Come spiega l'ong che collabora con Facebook ”è stata quella che di recente ha maggiormente condiviso un video che mostrava migranti intenti a distruggere una macchina dei carabinieri”.

Fin qui, nulla di strano. La disinformazione sui social network esiste e sono numerose le pagine, che pubblicano contenuti che violano le regole della piattaforma. Tuttavia, non si può ignorare il fatto che Avaaz non sia un organo imparziale ed è facilmente dimostrabile che le segnalazioni della ong fondata da Ricken Patel nel 2007 siano politicamente orientate e tutt’altro che super partes. Lo dimostrano le battaglie politiche dell’organizzazioni e i finanziamenti di cui ha beneficiato.

avaaz.org, infatti è stata co-fondata da Res Publica e dal gruppo progressista MoveOn.org. Quest’ultimo, vicino al partito democratico americano, ha ricevuto nel 2004, secondo il Washington Post, "1,6 milioni di dollari da "George Soros e sua moglie". Come conferma anche Asra Q. Nomani sul Wall Street Journal, parlando delle proteste progressiste contro il giudice conservatore Kavanaugh “MoveOn.org l’organizzazione vicina ai democratici e fondata grazie al denaro di Soros, ha inviato al suo esercito di seguaci un modulo dove poter richiedere i biglietti del treno per arrivare a Capitol Hill”.

Come riporta quest’inchiesta, il primo nome associato all’organizzazione no-profit che, secondo il Guardian, “si fonda totalmente sulla generosità dei singoli membri, che hanno consentito di raccogliere oltre 20 milioni di dollari” è quello del Ceo, il canadese Ricken Patel. Prima di co-fondare la comunità online ha lavorato per Rockerfeller Foundation, la Gates Foundation e per International Crisis Group, oltre ad essere stato volontario di MoveOn.org, come racconta il Times. Tom Perriello, il secondo nome sulla lista dei fondatori di Avaaz è un "funzionario del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti", nonché un avvocato, che "e già rappresentante della Virginia presso il Congresso degli Stati Uniti”. Ovviamente, è un membro del Partito democratico americano.

Le battaglie politiche della comunità online la dicono lunga su quanto sia schierata e "partigiana". Nel 2018, per esempio, come ricorda Gli Occhi della Guerra, Avaaz ha lanciato una petizione contro l’organizzazione dei Mondiali in Russia. Nel mirino c'erano Vladimir Putin e il presidente siriano Bashar al-Assad: “Da tutto il mondo vi chiediamo con forza di opporvi ai crimini contro l’umanità che la Russia sta perpetrando in Siria: non andate a giocare i Mondiali in Russia. Onorare il regime russo ai mondiali vorrebbe dire condonare questa violenza, e nessun Paese, squadra o giocatore dovrebbe farlo”.

C’è poi l’Italia, che all’ong americana sembra interessare particolarmente, almeno durante il periodo elettorale.

Nel febbraio dello scorso anno, come scriveva Franceso Boezi su IlGiornale.it, Avaaz invitava a votare contro la coalizione di centro-destra data per vincente in tutti i sondaggi: tant’è che sulla sua pagina Facebook veniva pubblicato un video dal contenuto eloquente: "La coalizione Berlusconi Salvini Meloni è quasi maggioranza. Maggioranza. Ma possiamo fermarli, basta votare per il candidato con più possibilità di battere la destra nel tuo collegio. Il quattro marzo vota con la testa”.

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