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Avocado: l’assalto ai camion. In Messico è guerra tra i narcos

E a difendere le coltivazioni è sceso pure l’esercito. Gli americani vanno pazzi per la salsa guacamole, soprattutto in periodo di Super Bowl

Avocado: l’assalto ai camion. In Messico è guerra tra i narcos

Fino a poco tempo fa le parole narcos e Messico, associate, facevano pensare subito alla droga. Invece adesso queste sono rivolte agli avocado. Ebbene sì, stiamo parlando proprio del frutto verde. Per intenderci, quello con cui viene preparata la salsa guacamole. Per la quale appunto gli americani vanno pazzi. Ancor di più se è periodo di Super Bowl. Ma andiamo per ordine. In Messico vi è uno Stato, il Michoacan, poco più grande di Piemonte e Lombardia messi insieme, adibito esclusivamente alla coltivazione di avocado. Circa il 50% dei frutti verdi consumati a livello mondiale arrivano proprio da qui. L’oro verde, come viene chiamato sul posto, è diventato in poco tempo soggetto di racket, violenze e omicidi. Negli ultimi dieci anni le esportazioni e le vendite degli avocado sono quadruplicate. Ovviamente questo giro d’affari fa gola alle bande di trafficanti messicane che hanno spostato il loro interesse dalla droga al frutto verde.

Gli americani pazzi per la salsa guacamole

Basti pensare che, soprattutto grazie alla richiesta proveniente dagli Stati Uniti, il business vale all’incirca due miliardi e mezzo. E sembra non abbia intenzione di fermarsi. Durante il periodo di Super Bowl poi, sono 127mila le tonnellate di avocado che raggiungono gli States. Insomma, si può dire che la finale del campionato di football americano sia innaffiata da guacamole, la famosa salsa verde ricavata del prezioso frutto in questione.

Questa passione degli americani ha obbligato anche la Casa Bianca a rivedere le proprie scelte. Da una parte è stata fermata la raccolta fondi per la costruzione del Muro, dall’altra è stata messa una tassa del 20% sui prodotti importati dal Messico. Scelta che porta sicuramente molti dollari nelle tasche di Washington. Su Twitter addirittura l’avocado è divenuto il simbolo di tutti coloro che sono contrari al Muro. Nel 2019 ne sono state prodotte più di un milione di tonnellate, con un aumento del 4% rispetto al 2018.

La paura dei coltivatori di avocado

A Michoacan sono circa 30mila i piccoli produttori che si reggono sulla sua coltivazione. E adesso hanno paura e temono per la loro vita. Se prima infatti i narcos e le gang locali erano interessate alla coltivazione e al traffico di droga, adesso invece il loro interesse sembra essersi spostato sull’oro verde, scelta dovuta anche al fatto che i prezzi degli oppiacei ultimamente sono notevolmente scesi. I camion che ogni ora lasciano lo Stato colmi di avocado sono una dozzina, di questi, almeno quattro vengono quotidianamente assaltati. In campo, per proteggere le coltivazioni, è sceso anche l’esercito. Che però non sembra aver migliorato molto la situazione.

La guerra tra gang per il monopolio

Un produttore ha spiegato al Financial Times: “Abbiamo cercato di lavorare con il governo per combattere contro questi criminali, ma persino loro hanno paura di avventurarsi in certe zone”. C’è una guerra in atto tra bande per accaparrarsi il business del momento. Il 9 agosto del 2019, diciannove persone sono state massacrate a Uruapan, il punto principale di esportazione. Di queste vittime, cinque corpi erano stati appesi a un cavalcavia, sette erano invece stati uccisi e abbandonati in una strada, dopo essere stati fatti a pezzetti. La polizia locale ha parlato di uno scontro tra il Cartello di Jalisco e i Viagras, l’ala armata della Nueva Familia. Insomma, con questi episodi viene messo seriamente a rischio il commercio messicano.

Nell’agosto dello scorso anno, una gang armata ha rubato un camion sul quale vi erano gli ispettori del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, inviati sul posto per controllare la qualità dei raccolti e dei prodotti. Gli Stati Uniti avevano quindi minacciato di sospendere l’invio di ispettori. Questo provvedimento potrebbe però portare al blocco di esportazioni.

Con conseguenze negative sia per i produttori messicani che campano sull’oro verde, sia per gli americani che sembrano non poter fare a meno della salsa guacamole.

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