Bolsonaro: "Battisti? Forse è fuori dal Brasile"

La polizia non riesce a trovare Cesare Battisti. I legali: "Non lo sentiamo da 5 giorni"

Bolsonaro: "Battisti? Forse è fuori dal Brasile"

Cinque giorni fa le autorità brasiliane firmavano un decreto d'espulsione per Cesare Battisti. Ma dell'ex terrorista si sono perse le tracce.

Il neopresidente Jair Bolsonaro ha dato alcuni aggiornamenti in un video postato sui suoi canali social. "Battisti è latitante", ha spiegato Bolsonaro, sostenendo che l'italiano si troverebbe "con qualche complice o fuori dal Brasile". Un timore che era già stato ammesso dal ministro della pubblica sicurezza Raul Jungmann: ci sarebbe dunque la possibilità concreta che Battisti si stia dirigendo verso Bolivia o Paraguay, e forse potrebbe avere già raggiunto uno di questi Stati. Anche se più tardi lo stesso Jungmann rilancia: "Alla fine sarà trovato, non ne ho il minimo dubbio".

"Cesare Battisti è fuggito in Bolivia" è infatti la voce che viene fatta filtrare dall'intelligence di Rio de Janeiro. In particolare il vicepresidente boliviano Alvaro García Liniera, che all'inizio degli anni '90 fu uno dei leader del movimento guerrigliero Tupac Katari, potrebbe garantire protezione all'ex capo dei Proletari armati per il comunismo. I Paesi del Sudamerica, tuttavia, non sono sicuri per Battisti: dati i buoni rapporti con l'Italia potrebbe essere rimpatriato in Italia anche in caso di cattura fuori dal Brasile.

Ci sono però due nazioni del continente americano in cui Cesare Battisti sarebbe al sicuro. Si tratta del Belize, attualmente governato dal partito di centro destra Udp. E della Giamaica, dove al governo si trova il Partito laburista che, a dispetto del nome, è in realtà un partito conservatore. Entrambi questi Stati non hanno un trattato di estradizione con l'Italia.

Nel frattempo, secondo quanto riportato dal portale G1, la polizia federale brasiliana ha contattato gli avvocati di Battisti per convincerlo a consegnarsi "senza grandi scandali".

Il messaggio però non è stato però recapitato perché i legali hanno ammesso di non avere contatti da almeno 5 giorni, da quando appunto è stato emesso il mandato di arresto.

"Se lo prendiamo parte subito per Roma", ha promesso il procuratore generale del Brasile Grace Mendonça. Ma la strada per arrivare a Battisti sembra ancora lunga.

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