"Non ci sarà nessun altro tipo di negoziato tra Regno Unito e Unione Europea". La chisura a nuove trattative arriva direttamente dal presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, irritato dalle parole del premier britannico David Cameron. A pochi giorni dal referendum sulla Brexit, il primo ministro britannico aveva ipotizzato ulteriori riforme dell'attuale impianto normativo dell'Unione in caso di permanenza della Gran Bretagna.
"Out is out", ha risposto Juncker. "Quando si è fuori, si è fuori", ha spiegato, precisando che non ci saranno altri negoziati nè in caso di vittoria del "Remain" (per restare nell'Ue, ndR), nè in caso prevalesse il "Leave" (per lasciare l'Unione).
Il Presidente della Commissione ha ricordato che il Regno Unito ha già ottenuto molto con l'accordo stretto durante il Consiglio Europeo del 18 e 19 febbraio scorsi a Bruxelles: "Abbiamo concluso un accordo con il primo ministro David Cameron, il quale ha ottenuto il massimo che poteva ricevere, così come noi abbiamo concesso il massimo che potevamo dare". "Quindi - ha continuato l’ex premier lussemburghese - un nuovo negoziato non ci sarà assolutamente, nè sull’intesa già raggiunta nè per quanto riguarda trattative di qualsivoglia natura sui trattati".
Gli incontri dell'Ue dopo il voto sulla Brexit
Intanto le Istituzioni dell'Unione Europea hanno programmato alcuni appuntamenti per fronteggiare l'esito del voto nel Regno Unito.
Venerdì mattina, poco dopo l’annuncio del risultato del referendum britannico si riuniranno alle 10:30 a Palazzo Berlaymont i presidenti della Commissione Juncker, del Consiglio Europeo Donald Tusk, dell’Europarlamento Schulz e della presidenza Ue di turno Rutte
(premier olandese) per valutare la situazione.Per lunedì mattina a Bruxelles è già convocata una riunione straordinaria della Commissione, alla vigilia del vertice Ue che si terrà il 28 e il 29 giugno nella capitale belga.
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