Di Caprio "tentato" da Trump. L'ira dei fan e degli ecologisti

La visita del premio Oscar - sostenitore di Hillary Clinton - alla Trump Tover di Manhattan è durata 90 minuti

Di Caprio "tentato" da Trump. L'ira dei fan e degli ecologisti
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Anche la Hollywood più convintamente democratica ha preso atto che l'8 novembre ha vinto il repubblicano e detestato Donald Trump. L'ultima conferma oggi con la visita del premio Oscar Leonardo Di Caprio - sostenitore di Hillary Clinton - alla Trump Tover di Manhattan dove per 90 minuti ha incontrato il presidente eletto e la figlia Ivanka (la figura sempre più presente/ingombrante della squadra di papà) per discutere di cambiamento climatico e di come dall'investimento nelle energia rinnovabili e pulite si possano ottenere milioni di posti di lavoro. Il tutto nel giorno in cui il presidente eletto ha nominato quello che gli ecologisti considerano un loro nemico a capo dell'agenzia (Epa) per la protezione dell'ambiente, Scott Pruitt. Secondo Di Caprio si può dare il via ad "un grande recupero economico" attraverso gli investimenti in infrastrutture sostenibili: "La nostra conversazione si è concentrata su come creare milioni di posti di lavoro americani nella costruzione e gestione di strutture che generano a livello residenziale e commerciale energia pulita e rinnovabile", ha riferito lo staff dell'attore che ha dato a Trump una copia del suo ultimo film/documentario "Before the flood" (Prima dell'inondazione) sulle conseguenze del riscaldamento climatico (una "balla" inventata dai cinesi per Trump) ed il conseguente innalzamento del livello delle acque del mare.

Pruitt ha la fama di essere uno che nega il cambiamento climatico, è considerato vicino all'industria dei carburanti fossili; e da procuratore generale, ha presentato diversi ricorsi legali contro l'Epa, compreso uno, in attesa di verdetto, volto ad annullare il "Clean Power Plan", il piano sull'energia pulita al centro della strategia sull'ambiente del presidente uscente Barack Obama. La sua nomina dunque è un chiaro tentativo di smantellare le politiche ambientali dell'amministrazione Obama. Del resto Trump ha detto che il cambiamento climatico è una "bufala" inventata dalla Cina per ostacolare l'economica americana e ha minacciato di far uscire gli Usa dall'accordo sul clima di Parigi. Dopo l'incontro, Tamminen ha diffuso una dichiarazione alla stampa americana spiegando di aver "presentato al presidente eletto e ai suoi consiglieri un quadro -che LDF ha messo a punto con la collaborazione delle più importanti voci economiche e dell'ambientalismo - che spiega come mettere in moto una ripresa economica in tutti gli Usa che sia centrata su investimenti ed infrastrutture sostenibili. La nostra conversazione -prosegue la nota- si è concentrata su come creare posti di lavoro sicuri, per gli americani nella costruzione e gestione di una generazione energetica rinnovabile, e pulita tanto commerciale che residenziale".

Nei giorni scorsi Di Caprio aveva incontrato Ivanka Trump e le aveva regalato una copia della sua ultima fatica, il documentario Before the Flood, dedicato proprio ai rischi per il mondo derivanti dal cambiamento climatico.

Anche Di Caprio a settembre dichiarava: "Non possiamo permetterci di avere dei leader che non credano al climate change". Ma evidentemente le cose possono cambiare.

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