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La svolta di Carlo: "Ricordare la piaga della schiavitù"

Durante lo storico viaggio in Ruanda il principe Carlo ha manifestato il suo dolore per la piaga della schiavitù e vorrebbe che alle vittime di questa tragedia, al pari di quelle dell'Olocausto, venisse dedicata una giornata della memoria

La svolta di Carlo: "Ricordare la piaga della schiavitù"

Lo scorso 21 giugno il principe Carlo e Camilla hanno intrapreso un viaggio in Ruanda già entrato nella Storia: nessun royal britannico, infatti, ha mai messo piede nel Paese africano. Il tour ha riunito i leader del Commonwealth e durante il suo discorso il principe Carlo ha parlato con franchezza della terribile piaga della schiavitù. L’erede al trono, inoltre, si sarebbe fermamente opposto alle decisioni sull’immigrazione di Boris Johnson, rompendo l’usuale neutralità politica della royal family.

Il viaggio in Ruanda e il terribile ricordo della schiavitù

La sera del 21 giugno 2022 Carlo e Camilla sono arrivati a Kigali, capitale del Ruanda. Ad accoglierli c’erano l’ambasciatore del Ruanda nel Regno Unito, Johnston Busingye e l’Alto Commissario del Regno Unito in Ruanda, Omar Daair. Il principe e sua moglie hanno incontrato il presidente della nazione, Paul Kagame e visitato il memoriale che ricorda il genocidio del 1994, in cui morirono circa 800mila persone, prevalentemente di etnia Tutsi. Il viaggio di Carlo e Camilla è entrato di diritto nella Storia inglese e in quella dela royal family per diversi motivi: va segnalato, infatti, che neppure la regina Elisabetta, la globetrotter dei Windsor che intrapreso più di 200 viaggi nel Commonwealth in 70 anni di regno, ha mai visitato il Ruanda.

Inoltre, ancora una volta il principe di Galles ha sostituito sua madre in un impegno di rilievo, che ricorda molto il tour del Commonwealth intrapreso da una giovanissima Elisabetta il 31 gennaio 1952 al posto del padre, Giorgio VI, che sarebbe morto di lì a pochi giorni. Non solo. Durante il discorso ai leader del Commonwealth il principe Carlo non ha esitato a dichiarare che il futuro delle nazioni del Commonwealth non può esistere senza un’adeguata conoscenza degli errori che “hanno plasmato il nostro passato”.

L’erede al trono si riferiva al dramma della schiavitù e ha aggiunto, come riporta la Bbc, di aver intrapreso un percorso personale di conoscenza di questo vergognoso errore storico, continuando ad “approfondire la mia comprensione del duraturo impatto della schiavitù”. Carlo ha anche sottolineato che le radici del Commonwealth “affondano in profondità nel più doloroso periodo della nostra storia” e che “è arrivato il momento di affrontare l’argomento”, concludendo: “Non riesco a descrivere la profondità del mio dolore personale di fronte alla sofferenza di molti”.

L’alba di un nuovo regno

Durante il suo discorso il principe Carlo ha anche evidenziato che i Paesi del Commonwealth hanno tutto il diritto di scegliere il loro futuro politico. Questa affermazione le parole sulla tragedia della schiavitù cominciano a delineare la forma del futuro regno del principe di Galles. L’erede di Elisabetta II non ha espresso scuse ufficiali per il ruolo avuto dalla Gran Bretagna in questo tremendi errori del passato, come spiega la Bbc, ma ha dichiarato formalmente il suo dolore per l’accaduto. Una sofferenza che non sembrerebbe destinata a rimanere confinata in un discorso. Una fonte, citata dall’Express, ha detto: “[Il principe Carlo] è patrono dell’Holocaust Memorial Day Trust e ha constatato che nel Regno Unito, a livello nazionale, noi ora conosciamo e apprendiamo tutto riguardo all’Olocausto. Ciò non è altrettanto vero per quel che concerne la schiavitù. Così, come accade per l’Holocaust Memorial Day, c’è un modo per ricordare anche [la piaga della schiavitù]?”.

Il principe Carlo vorrebbe creare una giornata in memoria delle vittime della schiavitù, sulla falsariga di quella dedicata all’Olocausto e rafforzare la consapevolezza degli studenti su questo argomento difficile e crudo. Il Times riporta anche che Carlo avrebbe definito “spaventoso” il trasferimento forzato in Ruanda, deciso da Boris Johnson, dei migranti irregolari giunti in Gran Bretagna. Una presunta dichiarazione privata che avrebbe infranto la tradizionale neutralità della royal family.

Carlo si prepara a salire al trono e sembra avere le idee molto chiare sul tipo di sovrano che aspira a diventare.

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