Coronavirus

In Cina nessun contagio interno. E Pechino stimola l'economia

In Cina, nelle ultime 24 ore, sono stati registrati appena 47 nuovi casi confermati di Covid-19, tutti importati. La strategia dei voucher per far ripartire l'economia

In Cina nessun contagio interno. E Pechino stimola l'economia

Mentre nel resto del mondo l'emergenza coronavirus è ancora fortissima, dalla Cina continuano ad arrivare segnali incoraggianti. L'ennesimo barlume di speranza arriva dai dati diffusi dalla Commissione sanitaria nazionale cinese, secondo i quali, nelle ultime 24 ore, sono stati registrati appena 47 nuovi casi confermati di Covid-19, tutti importati dall'estero. Non vi sarebbero, invece, contagi interni.

Scendendo nel dettaglio, di questi 47 contagi di ritorno, 19 sono stati segnalati a Shanghai, cinque rispettivamente a Pechino e Guangdong. Tientsin e Fujian hanno entrambi riportato quattro casi, Mongolia Interna, Jiangsu e Sichuan hanno riportato due casi ciascuno. Un infetto, infine registrato a Jilin, Zhejiang, Shandong e Shaanxi. È importante sottolinarea come non vi sia nessun caso di coronavirus nella provincia di Hubei, l'epicentro originario della pandemia.

Da qui la decisione di Pechino di allentare le misure di lockdown nello Hubei. Misure, ricordiamolo, che da oltre due mesi impediscono ai residenti di lasciare la provincia. L'allentamento non comprende tutavia la capitale Wuhan, che rimarrà ancora in quarantena fino al prossimo 8 aprile. In ogni caso, questo significa che gli abitanti dello Hubei che stanno bene potranno ricominciare a viaggiare all'interno della Cina.

Far ripartire l'economia: la crescita dei consumi

Una volta superata la battaglia contro il nuovo coronavirus, o comunque dopo aver messo sotto controllo la curva dei contagi, l'obiettivo della Cina è far ripartire l'economia dopo intere settimane di paralisi. All'inizio di marzo, le autorità cinesi hanno emanato una linea guida volta a stimolare i consumi e a liberare il potenziale del mercato interno per attutire il colpo dell'epidemia in corso sulle attività economiche.

Anche perché i numeri diffusi dal National Bureau of Statistics (NBS) sono chiari: le vendite al dettaglio di beni di consumo in Cina, uno dei principali indicatori della crescita dei consumi, sono diminuite del 20,5% anno su anno nei primi due mesi di quest'anno

E così le città cinesi, come sottolinea l'agenzia Adnkronos, hanno lanciato campagne di voucher con diverse imprese per incoraggiare i residenti a cenare fuori e fare acquisti, nel tentativo di incrementare i consumi colpiti duramente dall'epidemia del nuovo coronavirus. "È un'esperienza di shopping piacevole perché questi voucher mi permettono di acquistare snack a un prezzo più basso", si legge in un commento di un consumatore su Suning.com, un gigante cinese della vendita al dettaglio.

Il rivenditore online, uno dei più famosi del Paese, ha recentemente distribuito ai suoi utenti in tutta la nazione buoni del valore di 500 milioni di yuan (circa 70,4 milioni di dollari Usa) per incoraggiarli ad acquistare merci nei suoi negozi online e offline. L'iniziativa è arrivata dopo che la città di Ningbo, nella provincia di Zhejiang, nella Cina orientale, ha lanciato una campagna di promozione delle vendite con una serie di imprese che hanno fornito ai consumatori buoni e coupon del valore di circa 20 miliardi di yuan.

Nanjing, capitale della provincia di Jiangsu nella Cina orientale, ha annunciato l'emissione di oltre 300 milioni di yuan di buoni per i suoi residenti e per coloro che si trovano in difficoltà per stimolare la spesa e accelerare la rinascita del settore dei servizi.

A proposito di stimoli, Jinan, capitale della provincia di Shandong, ha distribuito voucher del valore di 20 milioni di yuan per stimolare la spesa per il turismo e la cultura, mentre la città di Jiande nello Zhejiang si è impegnata a fornire ai turisti 10 milioni di yuan di voucher di viaggio.

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