La Cina sta sviluppando il primo caccia stealth biposto al mondo

La variante biposto, basata sul caccia Chengdu J-20, potrebbe essere sviluppata come piattaforma da guerra elettronica o imbarcata sulle portaerei della Cina

La Cina sta sviluppando il primo caccia stealth biposto al mondo

La Cina starebbe sviluppando il primo caccia biposto di quinta generazione al mondo. L’immagine generata al computer mostrata poche ore fa durante uno speciale trasmesso dalla China Central Television lascerebbe pochi dubbi sulle intenzioni di Pechino. La variante biposto, basata sul caccia stealth Chengdu J-20, potrebbe essere sviluppata come piattaforma tattica da guerra elettronica o imbarcata sulle portaerei cinesi.

Cina: caccia di quinta generazione Chengdu J-20

Il Chengdu J-20, primo caccia di quinta generazione della Cina dichiarato operativo dal marzo del 2017, è entrato ufficialmente in servizio con la People's Liberation Army Air Force nel febbraio dello scorso anno. Nella terminologia cinese la quarta generazione corrisponde a quella che nel resto del mondo è considerata come quinta. Allo stesso modo le piattaforme occidentali e russe appartenenti alla quarta generazione, in Cina sono classificate come della terza e cosi via. Il progetto Chengdu J-20 è definito dal Pentagono come la prima piattaforma a lungo raggio della Cina in grado di penetrare ambienti pesantemente difesi. Pechino ha sempre affermato che una piattaforma di quinta generazione con prestazioni simili all’F-22 ma con i costi operativi dell’F-35, sarebbe entrata in servizio con Capacità Operativa Iniziale entro il 2018. Il J-20 è ufficialmente entrato in Low Rate Initial Production (LRIP) nel giugno del 2016 con debutto internazionale avvenuto nel novembre successivo, a margine del Zhuhai International Air Show. Per il Chengdu J-20 si prevedono almeno sei varianti: intercettore a lungo raggio, dogfight e scorta, attacco al suolo, ricognizione a lungo raggio, attacco elettronico e piattaforma di lancio per missili anti-satellite. La variante intercettore è stata la prima a raggiungere la Capacità operativa iniziale con l’aeronautica cinese. La concezione cinese di disporre di due caccia stealth per differenti tipologie di missioni è la medesima degli Stati Uniti: F-22/J-20 per la supremazia (dominio) aereo ed F-35/J-31 per il bombardamento, Close Air Support e supporto tattico.

Le specifiche del primo caccia stealth della Cina

Il caccia di quinta (quarta per i cinesi) generazione di Pechino, decollato per la prima volta nel gennaio del 2011, è una piattaforma che trae chiaramente ispirazione dalle piattaforme russe, americane ed europee. Evidenti le similitudini nel design al dimostratore tecnologico MiG 1.44 che, a sua volta, ricorda l’EFA-2000. Il Chengdu J-20 trae ispirazione anche dal Northrop YF-23, unico prototipo proposto insieme all’YF-22 per il progetto Advanced Tactical Fighter. Il J-20 non è stato progettato come per il dominio aereo come il Su-57, ma come aereo da attacco a lungo raggio destinato a minacciare le basi americane e le attività marittime nel Pacifico. Il russo Su-57 è stato specificatamente concepito per contrastare l'F-22 e l'F-35. Il J-20 è attualmente equipaggiato con due turboreattori di fabbricazione russa. L’Aero Engine Corp of China continua a fare progressi sul nuovo propulsonre Xian WS-15 di concezione e produzione nazionale da 40.000 libbre. I cinesi puntano a sfruttare la tecnologia dei turbofan russi NPO Saturn AL-41F1 che equipaggiano i Su-35E (Pechino ne ha acquistati 24) per sviluppare un nuovo sistema propulsivo. Le prime versione del Chengdu J-20 erano equipaggiate con i Saturn AL-31F del Sukhoi Su-27. Una prassi consolidata quella delle piattaforme russe Flanker transitate nella classe cinese Shenyang. Nonostante gli sforzi la Cina non ha ancora sviluppato motori a reazione in grado di raggiungere le prestazioni dei Pratt & Whitney F119 e F135, che equipaggiano rispettivamente l’F-22 Raptor e l’F-35 Lightning della Lockheed Martin. Nel febbraio dello scorso anno il J-20 ha raggiunto la Capacità operativa iniziale entrando formalmente in servizio con la People's Liberation Army Air Force, tuttavia la piattaforma non sarà in grado di raggiungere il suo pieno potenziale fino a quando la Cina non svilupperà dei motori con un rapporto spinta-peso di dieci a uno.

Pechino ha attualmente costruito 26 piattaforme J-20: otto prototipi e 18 caccia intercettori operativi. Soltanto i prototipi numero di serie 2011 e 2017 sono stati equipaggiati in configurazione di pre-produzione con la nuova livrea aria-aria. Il Chengdu J-20 dovrebbe essere equipaggiato con il radar a scansione elettronica tipo 1475/ KLJ-5 che potrebbe derivare dall'Irbis-E che equipaggia il Su-35 russo. Indiscrezioni sulle prestazioni del sistema di targeting EOTS-86 ed infrarossi EORD-31. l J-20 incorpora datalink avanzati, avionica integrata ed un cockpit con un display simile a quello dell'F-35. Il caccia cinese trasporta internamente fino ad un massimo di quattro missili PL-15 BVRAAM, beyond-visual-range air-to-air missiles e due a corto raggio PL-10 nelle baie laterali. Dovrebbe raggiungere una velocità massima di Mach 2,1 con i due propulsori Saturn AL-31.

Il primo impiego operativo per il J-20 è nel Mar Cinese Meridionale. Il processo di introduzione della piattaforma Chengdu J-20 nella PLAAF avverrà gradualmente. Così come avvenuto (fase ancora in corso) negli Stati Uniti, ci vorrà del tempo per comprendere le implicazioni dottrinali determinate dall’adozione di un sistema d’arma di quinta generazione. Le competenze del settore aerospaziale cinese per i materiali radar assorbenti (RAM), ad esempio, così come la capacità di ridurre la segnatura radar ed infrarossa delle piattaforme, rimane sconosciuta.

Il Chengdu J-20 è privo del cannone

Il J-20 è l'unica caccia di quinta generazione al mondo ad essere stato progettato senza un cannone. La piattaforma è stata quindi concepita per il combattimento oltre il raggio visivo e non per il dogfight. L'utilizzo del cannone in un combattimento manovrato, oggi, è estremamente limitato, ma possibile. Sessanta anni fa l'Air Force statunitense era cosi entusiasta dei missili che modificò la propria dottrina, eliminando i cannoni dagli F-4. Per il Pentagono ogni guerra si sarebbe combattuta a distanza con scontri ravvicinati relegati ai libri di storia. Gli americani, quindi, iniziarono a produrre velivoli progettati per essere potenti (e non agili). Pensati, cioè, per la penetrazione ad alta velocità (pensiamo magari ad un attacco nucleare) in territorio nemico o vere e proprie piattaforme missilistiche di proiezione come l'F-14. Dottrina che sarebbe stata anche corretta se gli Stati Uniti avessero affrontato i sovietici per una guerra che si sarebbe rapportata con questi parametri. Il Vietnam del Nord, però, non era l’Unione Sovietica. Le nuove tattiche del Pentagono si dimostrarono insufficienti contro i MiG di Hanoi. Tra il 1965 ed il 1968, i caccia americani lanciarono 321 missili a guida radar sul Vietnam. Soltanto l’8% colpì il bersaglio. E’ quanto emerge da uno studio del 2005 effettuato dall’Air Force. Gli equipaggi degli F-4 riposero massima fiducia nella strategia del governa e nella superiorità delle armi a lungo raggio. Molti di loro non tornarono più a casa. Un rapporto del 1968, a seguito delle numerose perdite in battaglia, puntava il dito contro la progettazione dei missili, pensati per abbattere i bombardieri e non i piccoli ed agili caccia. Il risultato portò all’aggiornamento dell’intero inventario Sparrow e Sidewinder, mentre tutti i Phantom ricevettero un cannone. Il combattimento ravvicinato non si dimostrò superato, anzi era in linea con quello specifico contesto. Il Vietnam fece emergere anche la necessità di un caccia puro con un migliore rapporto spinta-peso, basso carico alare, superiore accelerazione e manovrabilità. Il tutto accoppiato ad avionica avanzata ed armamento misto formato da missili e cannoni. Nacque l’F-15, caccia che, a distanza di 50 anni dal suo debutto avvenuto negli anni '70, è il velivolo da superiorità aerea degli Stati Uniti. Con il senno di poi, i progettisti dell’F-15 e dell’F-16 ebbero ragione. Ottimizzarono i caccia per guerre reali e contro un nemico incerto. Teorie che i russi condivisero in pieno.

Stati Uniti: bombardiere tattico FB-22

L’idea di sviluppare una piattaforma tattica di quinta generazione basata sul caccia da dominio aereo F-22 Raptor, riportando in auge il concetto del bombardiere regionale ad alta velocità, risale al 2002. Lockheed Martin era pienamente consapevole che l'F-22, sebbene fosse stato progettato per la supremazia aerea, implementava una certa capacità di attacco al suolo. Condividendo gran parte dell’avionica e del design del Raptor, il nuovo FB-22 avrebbe dovuto sostituire l'F-15E Strike Eagle e rilevato le piattaforme B-1 e B-2 nelle missioni regionali. Lockheed Martin, pur mantenendo gran parte dell'avionica dell'F-22, propose all’Air Force una piattaforma con la medesima fusoliera del Raptor, leggermente allungata per ospitare l’ufficiale dei sistemi d’arma. Una nuova configurazione delle ali a delta avrebbe triplicato la superficie alare degli F-22 cosi da incrementare carico utile ed autonomia. L'FB-22 avrebbe condiviso l'80% dell'avionica del Raptor così come il software ed i controlli di volo. Questa comunanza dei sistemi avrebbe anche ridotto significativamente i costi dell'integrazione software. L’FB-22 avrebbe triplicato l’autonomia del Raptor con un raggio d’azione di 3200 km ad una velocità massima di Mach 1.9 grazie ai propulsori F135 costruiti per il Lightning II. Lockheed, lo ricordiamo, nel 2002 era già al lavoro sullo sviluppo dell'F-35. Il bombardiere stealth avrebbe abbandonato gli ingegnosi ugelli di spinta vettoriale dell'F-22 considerando che non avrebbe dovuto impegnarsi in combattimenti aria-aria. L’FB-22 avrebbe trasportato internamente fino a settemila chilogrammi di munizioni, pari a trenta GBU-39 da 130 kg e due missili aria-aria a medio raggio AIM-120 per l'autodifesa. Nel 2003 il segretario dell'Air Force James Roche propose una flotta FB-22 formata da 150 piattaforme a bassa osservabilità. Gli FB-22 sarebbero rimasti in servizio fino al 2040 e dismessi gradualmente dal nuovo bombardiere stealth il cui sviluppo era previsto che iniziasse a partire dal 2030. Per sviluppare l'FB-22 Lockheed stimava una spesa compresa tra i cinque ed i sette miliardi di dollari. Due anni dopo il Programma, giunto al 25% del suo sviluppo, fu chiuso dal Pentagono. L'Air Force, infatti, richiedeva un nuovo bombardiere strategico entro il 2018. Con un raggio di duemila miglia, l'FB-22 sarebbe stato un bombardiere regionale, non in grado di colpire obiettivi in tutto il mondo decollando dagli Stati Uniti. Il bombardiere tattico basato sul Raptor sarebbe stato schierato in Europa e nel Medio Oriente, m avrebbe obbligato l'Air Force a mantenere operative le flotte B-52, B-1 e B-2 per le missioni di combattimento nel Pacifico. Il futuro bombardiere stealth a lungo raggio dell'Air Force sarà il B-21 Raider.

Stati Uniti: bombardiere stealth a lungo raggio B-21 Raider

La designazione B-21 del programma Long Range Strike-Bomber identifica il primo bombardiere del 21° secolo degli Stati Uniti. Il B-21 Raider è stato progettato fin dall'inizio sulla base di una serie di requisiti che consentono l'utilizzo della tecnologia pre-esistente. Ecco perché il B-21 dovrebbe essere molto simile al B-2. Il B-21 è sviluppato dalla Northrop Grumman che ha prevalso sull’ala volante avanzata dal team della Boeing/Lockheed Martin. Il primo contratto dell'Air Force prevede l’acquisto di cinque lotti per un totale di 21 aerei al costo di 21,4 miliardi di dollari. Ogni bombardiere costerà 564 milioni di dollari per una flotta finale composta da 100 velivoli di nuova generazione ed una spesa complessiva di 58,4 miliardi di dollari. La fornitura non subirà decurtamenti (acquisizione garantita per legge), così da non ripetere l’errore B-2, per un ordine di 132 aerei portati a soli 21 con costi esorbitanti. È confermato che il Raider sarà assemblato a Palmdale, negli stessi impianti dove sono stati costruiti il B-1 ed il B-2 (costruito proprio dalla Northrop). L'Air Force, che ha secretato i costi di sviluppo, preme per una forza di almeno 150 bombardieri pronti al combattimento rispetto a quello previsti dal Dipartimento della Difesa. Il Congresso sembra non volere andare oltre i cento B-21. Secondo le specifiche diramate (le poche non classificate), il B-21 è stato progettato per colpire qualsiasi parte del mondo decollando dal territorio americano. La capacità di carico utile sarà inferiore al B-2, lacuna che sarà colmata con il massiccio utilizzo di armi intelligenti di nuova generazione. In questo modo la capacità offensiva del B-21 sarà paragonabile a quella del B-2. Alcune soluzioni aerodinamiche del B-2 potrebbero essere utilizzate anche nel B-21.

Tre le caratteristiche del B-21 la sua completa integrazione con varie reti militari, compresi i sistemi di ricognizione orbitale. Determinanti saranno i sistemi off-board per la raccolta dei dati di targeting e per le contromisure elettroniche. Il bombardiere subsonico a lungo raggio sarà in grado di svolgere sia ruoli convenzionali che nucleari. Nel programma Long Range Strike-Bomber si fa riferimento anche al velivolo non presidiato da operatori umani. Proprio per il primo bombardiere del 21° secolo degli Stati Uniti si era più volte ipotizzato un determinato livello di intelligenza artificiale.

L'Air Force prevede di raggiungere la Capacità Operativa Iniziale per ruoli convenzionali nel 2025. Entro il 2028 dovrebbe essere dichiarata la Piena Capacità Operativa che abiliterà le missioni di deterrenza. È confermato che la componente umana sarà presente nei 21 esemplari del primo lotto.

Il Raider manderà in pensione sia i bombardieri B-52 che B-1. Questi ultimi resteranno in servizio fino al 2040/2050 prima del loro ritiro graduale (sebbene tale data sia soltanto indicativa). Il nuovo bombardiere costerà un quarto del B-2, attualmente in forza all’USAF. I ventuno velivoli costruiti ed i costi operativi proibitivi relegano i B-2 più ad aerei di propaganda che a realistici velivoli da combattimento (anche perché non ci sono teatri che richiedono la forza, la potenza e la tecnologia del B-2 dissolta l’Urss).

L’aeronautica militare statunitense ha urgente bisogno di un bombardiere subsonico a lungo raggio con elevata

efficienza aerodinamica, capacità di eludere le difese aeree (russe) di ultima generazione ed una bassissima RCS (Radar Cross Section). Proprio la segnatura radar è stato un prerequisito fondamentale del nuovo bombardiere.

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