Guerra in Ucraina

"Circolare dell'esercito? Sorpreso dalla sorpresa": Guerini spegne le polemiche

Il ministro della Difesa è intervenuto sulla circolare girata ieri secondo cui le forze armate erano state poste in stato di allerta

"Circolare dell'esercito? Sorpreso dalla sorpresa": Guerini spegne le polemiche

“Sono sorpreso dalla sorpresa”. Prova a smorzare i toni il ministro della Difesa Lorenzo Guerini dopo il clamore suscitato ieri dalla diffusione della notizia secondo cui le forze armate erano state messe in stato di allerta.

Un'indiscrezione che aveva suscitato allarme nell'opinione pubblica. Con la guerra in Ucraina che non accenna a finire, in tanti hanno creduto che la circolare diffusa sui media fosse il preludio a uno stato d'allerta di guerra. “La circolare è una circolare normale, ordinaria – ha commentato nelle scorse ore Guerini – Dice di focalizzare l'attività esercitativa sulle prime due missioni delle nostre Forze armate, cioè la difesa dello Stato e la difesa degli spazi euroatlantici, euromediterranei”.

“Credo che non servano le polemiche – ha proseguito il ministro della Difesa – credo che le sorprese siano francamente non tanto comprensibili: è normale che l'attività esercitativa che le Forze armate realizzano si continui a realizzare e che se realizzi anche tenendo conto della contingenza nella quale ci troviamo”.

Già ieri per la verità lo Stato maggiore dell'esercito aveva diffuso una nota in cui ha precisato il tenore della circolare finita nel calderone mediatico. “Il documento è ad esclusivo uso interno e di carattere routinario – hanno precisato gli alti comandi delle nostre forze armate – il Vertice di Forza Armata si limita ad adeguare le priorità delle varie unità dell'Esercito, al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale”.

“No fly zone? Troppo rischiosa”

Chiarito quindi questo aspetto sulla circolare apparsa ieri, Guerini ha rilasciato alcune considerazioni sull'attuale conflitto tra Ucraina e Russia e, in particolare, sul sostegno da dare a Kiev.

Parlando a margine della riunione dei ministri della Difesa Ue, il titolare del dicastero ha ancora una volta scartato l'idea di una no fly zone, chiesta da Kiev per fermare l'attacco russo. “Dal punto di vista della richiesta della costituzione di una no fly zone mi pare che la posizione sia molto chiara: parlare di una no fly zone significa parlare di un'area presidiata da aerei della Nato con il rischio concreto di una spiralizzazione della situazione, di entrare direttamente in contatto con i russi. Non è questa la soluzione che noi immaginiamo”, ha dichiarato Guerini.

“Credo che sia troppo rischiosa – ha aggiunto – e che possa portare a un coinvolgimento dell'Alleanza Atlantica dentro quel contesto di conflitto che oggi viviamo”.

Tuttavia non è da scartare l'idea di un sostegno all'Ucraina. “Il punto non è questo, il punto è continuare a lavorare, a sostenere l'Ucraina come stiamo facendo – si legge ancora nelle dichiarazioni del ministro – con le sanzioni da un lato e gli aiuti materiali dall'altro”.

Secondo Guerini è anche prematuro parlare di una missione di pace Nato, per come paventato dal governo polacco.

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