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"Ora azione decisa e mirata". Così è iniziata l'invasione russa dell'Ucraina

Alle 5:51, ora di Mosca, Vladimir Putin è tornato a parlare in televisione per annunciare l'attacco a Kiev: "Dobbiamo denazzificare l'Ucraina"

"Ora azione decisa e mirata". Così è iniziata l'invasione russa dell'Ucraina

A Mosca era quasi l'alba. Da circa quaranta minuti da Donetsk era arrivata la notizia di un presunto tentativo di incursione dell'esercito ucraino. Vladimir Putin si è così presentato in televisione e ha annunciato il via alle operazioni militari.

“Le circostanze richiedono un'azione decisa e immediata – sono state le sue prime parole – Le repubbliche popolari del Donbass si sono rivolte alla Russia con una richiesta di aiuto”. Il vestito del presidente russo sembra lo stesso di lunedì sera, giorno in cui ha tenuto un primo discorso alla nazione, quello sul riconoscimento delle due repubbliche del Donbass.

Il dettaglio non è secondario. Per molti analisti il discorso di questa notte era registrato. E questo ha dato modo al presidente Biden, nel suo primo comunicato sulla guerra, di parlare di “conflitto premeditato”.

Putin ha spiegato, durante il suo discorso, che Mosca ha avviato una missione militare “ai sensi dell'articolo 51, parte 7 della Carta delle Nazioni Unite, con l'approvazione del Consiglio della Federazione e in virtù dei trattati di amicizia e di mutua assistenza con le autoproclamate repubbliche separatiste del Donbass”.

“Non vogliamo occupare l'Ucraina – ha poi proseguito il presidente russo – non vogliamo imporre nulla e nessuno”. Si tratterebbe, nella visione del Cremlino, di un'operazione chirurgica volta ad evitare pericoli per la popolazione russofona del Donbass.

“L'obiettivo è proteggere le persone che sono state oggetto di abusi e genocidi dal regime di Kiev per otto anni – ha proseguito Putin – e per questo ci adopereremo per smilitarizzare e denazificare l'Ucraina, oltre a consegnare alla giustizia coloro che hanno commesso numerosi crimini sanguinosi contro residenti pacifici, compresi i cittadini della Federazione Russa”.

Parole molto dure e che potrebbero far pensare anche alla detronizzazione del presidente ucraino Zelensky e del governo filo occidentale di Kiev. Un appello poi il capo dello Stato russo lo ha rivolto ai soldati ucraini. “I vostri nonni e bisnonni – ha detto – non hanno combattuto contro il nazifascimo per essere poi sotto un regime filo occidentale. Posate le armi e potrete tornare sani e salvi a casa”.

C'è poi un passaggio molto minaccioso. Riguarda la possibilità di una risposta a possibili interferenze straniere. “Chiunque provi ad interferire con le nostre azioni – ha dichiarato Putin – dovrebbe sapere che la risposta russa sarà immediata e condurrà ad un tipo di conseguenze che non avete mai sperimentato nella vostra intera storia. Siamo pronti per ogni scenario.”

Finito il discorso e passata l'alba, le tv russe hanno iniziato a seguire il conflitto. Anche i russi stanno osservando le immagini dei bombardamenti e dei raid.

Confusione sulle prime mosse sul campo: forse c'è già un'invasione di terra o forse no, l'impressione è che si è soltanto all'inizio di un lungo periodo di incertezza.

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