Clinton, si allarga l'emailgate: nuove ombre sulla candidata dei democratici

L'Fbi ha raccolto molte nuove email che lo staff di Clinton non aveva consegnato al Dipartimento di Stato. Saranno pubblicate prima delle elezioni dell'8 novembre

Clinton, si allarga l'emailgate: nuove ombre sulla candidata dei democratici

Si aggiungono altri elementi all'indagine sull'emailgate che coinvolge la candidata democratica alla Casa Bianca, Hillary Clinton. L'Fbi ha rivelato di aver raccolto altre 15mila nuove email che né Clinton, né i suoi legali consegnarono al dipartimento di Stato nel dicembre del 2014, quando l'ex segretario di Stato americano fu accusata di aver utilizzato un indirizzo e un serve privato per le sue mail ufficiali, mettendo a rischio la sicurezza. Secondo l'Fbi un giudice federale ha ordinato che il dipartimento di Stato acceleri sulla pubblicazione delle email. La corrispondenza della Clinton potrebbe dunque essere diffusa prima delle elezioni dell'8 novembre.

A ordinare al dipartimento di Stato di analizzare velocemente le email e diffonderle presto è stato il giudice distrettuale James E. Boasberg, che ha fissato al 23 settembre l'udienza per scegliere la data in cui dovranno essere pubblicate. Clinton, che a novembre sfiderà il repubblicano Donald Trump, ha già dovuto gestire lo scandalo legato all'uso della posta elettronica e di server privati mentre era segretaria di Stato. L'Fbi aveva condotto una indagine sul blocco di 30mila messaggi di posta consegnati dallo staff della Clinton, concludendo che nessuna incriminazione fosse necessaria nonostante la sua condotta "estremamente negligente", e il dipartimento di Giustizia aveva accolto la raccomandazione. Donald Trump, che ha proprio nell'emailgate uno dei più importanti elementi per mettere in dubbio l'affidabilità dell'avversaria, aveva gridato al "sistema corrotto" e alle "ingiustizie" dell'amministrazione Obama.

Le nuove 15mila email, secondo i media americani, non fanno parte del blocco di 33mila documenti che Clinton consegnò al Dipartimento di Stato nel 2014 e che, considerate 'private', aveva fatto distruggere senza che nessun inquirente le avesse prima visionate. Il portavoce del dipartimento, Mark Toner, ha fatto sapere di stare ancora esaminando il nuovo materiale e di non poter ancora affermare quante email siano personali e quante 'lavorative'. Ma, ha precisato, 'sembra ve ne siano molte' non consegnate precedentemente.

Ieri il portavoce di Clinton, Brian Fallon, era prontamente intervenuto ribadendo che "Hillary Clinton ha fornito al Dipartimento di Stato tutte le mail relative al suo lavoro che erano in suo possesso nel 2014. Non sappiamo di quale altro materiale sia in possesso il Dipartimento di Giustizia".

E aveva aggiunto: "Se il Dipartimento di Stato stabilisce che nessuna di loro è legata a questioni di lavoro, ovviamente siamo d'accordo a che questi documenti siano pubblicati". Secondo una fonte, alcuni dei nuovi messaggi di posta elettronica sono stati trovati su server di persone con cui Clinton o il suo staff stava comunicando. E quindi, di natura istituzionale.

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