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"Mai così vicini alla Sud Corea". Kim provoca ancora: lanciati 17 missili nel mar del Giappone

Un ordigno è caduto ad appena 60 km dalle coste sudcoreane, in risposta Seul ha lanciato tre missili aria-terra

"Mai così vicini alla Sud Corea". Kim provoca ancora: lanciati 17 missili nel mar del Giappone

Tensione molto forte tra Corea del Nord e Corea del Sud. Pyongyang nelle scorse ore ha infatti lanciato almeno 17 missili verso il mare. Non certo un episodio nuovo, ma questa volta almeno uno degli ordigni è caduto a circa 60 chilometri dalla costa sudcoreana. Le autorità di Seul hanno rimarcato il fatto che mai un missile della Corea del Nord era caduto così vicino al proprio territorio. Lungo diverse località costiere sono stati attivati gli allarmi antiaerei e l'esercito sudcoreano ha poi deciso in risposta di lanciare tre missili aria-terra oltre il confine marittimo. Uno scambio di colpi e di accuse che sta rendendo molto pesante l'aria all'interno della penisola coreana.

Il lancio di missili da parte della Corea del Nord

I primi ad avvertire l'aumento della tensione nelle scorse ore sono stati gli abitanti dell'isola di Ulleung, situata a pochi chilometri dalle coste orientali della Corea del Sud. Qui sono state attivate le sirene antiaree, con gli abitanti svegliati dal suono degli allarmi.

È stato quello il segno di un nuovo lancio di missili da parte della Corea del Nord verso il Mar del Giappone. Uno degli ordigni ha valicato, secondo quanto riportato dal ministero della Difesa di Seul, il confine marittimo tra le due coree. E il missile in questione si è inabissato ad appena 60 km dalla costa.

Per il governo della Corea del Sud, l'azione odierna di Pyongyang sarebbe stata decisa in risposta a un'esercitazione comune tenuta la scorsa settimana tra forze di Seul e forze di Washington. Si tratterebbe dunque di una prova di forza da parte nordcoreana. Non a caso, a poche ore dal lancio dei missili, da Pyongyang sono arrivati avvertimenti diretti proprio a Corea del Sud e Stati Uniti.

“Seul e Washington Pagheranno un prezzo terribile – ha avvertito Pak Jong-chon, segretario del Comitato centrale del Partito del lavoro nordcoreano – se decideranno di usare la forza contro di noi. Le forze armate nordcoreane condurranno la loro missione strategica senza esitazione e Stati Uniti e Corea del Sud pagheranno il peggior prezzo nella storia”.

In totale, i missili lanciati oggi sarebbero almeno 17. Uno di questi come detto è caduto molto vicino alla costa sudcoreana, altri due invece ai margini della Zona Economica Esclusiva del Giappone, così come fatto presente dal ministro della Difesa nipponico, Yasukazu Hamada, in una conferenza stampa tenuta a Tokyo.

La risposta di Seul

Dal canto suo, il presidente sudcoreano, Yoon Suk-yeol, ha subito parlato di una “risposta rapida e ferma contro le provocazioni di Pyongyang”. Poco dopo le sue dichiarazioni, aerei da guerra della Corea del Sud hanno lanciato almeno tre missili aria-terra verso il mare, valicando il confine marittimo tra le due Coree.

In una Seul ancora scossa dalla strage di Halloween, dove più di 150 giovani sono morti in una calca durante una festa organizzata nella capitale sudcoreana, a destare particolare impressione è stato il fatto che mai un missile di Pyongyang era caduto così vicino alle proprie coste.

A preoccupare è anche il fatto che il rumore delle armi lungo i confini non è cessato. Dopo la risposta della Corea del Sud, è arrivata una contro risposta nordcoreana.

Sono infatti stati sparati almeno cento colpi di artiglieria, da parte di Pyongyang, nella zona cuscinetto del confine marittimo tra i due Paesi.

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