Corea del Nord, Seul ripensa alle armi nucleari tattiche Usa

Valutare il sesto test nucleare della Corea del Nord, per la prima volta utilizzato il North Portal

Corea del Nord, Seul ripensa alle armi nucleari tattiche Usa

Un terremoto artificiale di magnitudo 6,3 è stato registrato poche ore fa in Corea del Nord. Per i media statali nordcoreani si è trattato del sesto test nucleare, con resa esplosiva stimata di 100 kilotoni. L’U.S. Geological Survey ha rilevato il terremoto di magnitudo 6,3, con epicentro nei pressi del sito di Punggye-ri, senza però confermare l’esatta natura dell’esplosione. Per la Corea del Nord si sarebbe trattata di una bomba all’idrogeno, interamente realizzata in patria ed in grado di essere imbarcata sui vettori intercontinentali. Impossibile confermare in modo indipendente tali affermazioni, poiché non esiste alcuna informazione open-source che possa dimostrare che la Corea del Nord abbia risolto tutti i problemi del programma missilistico di proiezione a medio e lungo raggio. Il Nord, nonostante i proclami, deve ancora dimostrare di aver miniaturizzato con successo una testata e completato il ciclo della tecnologia di rientro. Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato in diverse occasioni che il sesto test nucleare della Corea del Nord sarebbe stato l’ultimo del regime di Kim Jong-un. Per i media sudcoreani l'esplosione è stata 9,8 volte più potente dell’ultimo test avvenuto un anno fa. È il sesto test nucleare della Corea del Nord, il primo dall’insediamento del presidente Trump. Le bombe all’idrogeno utilizzano la fusione degli atomi per disperdere enormi quantità di energia. Quelle atomiche, invece, utilizzano la fissione nucleare o la suddivisione degli atomi.

Per la prima volta utilizzato il North Portal

Fin dallo scorso marzo il sito di Punggye-ri era ritenuto armato e pronto per ospitare il sesto test nucleare della Corea del Nord. Il sito di Punggye-ri dovrebbe ospitare tre tunnel sotterranei orizzontali, ubicati a diverse profondità, utilizzati per effettuare i test nucleari di Pyongyang. Il primo tunnel, East Portal, si troverebbe a circa 310 metri: è stato utilizzato per far esplodere l’ordigno nucleare della Corea del Nord nel 2006. Gli altri quattro test si sono svolti nel secondo tunnel, West Portal, a circa 490 metri. Il terzo tunnel della struttura di prova, che ha subito nei mesi scorsi dei lavori di adeguamento, non era mai stato utilizzato. Il North Portal dovrebbe trovarsi ad una profondità di 550 metri. Il sito di Punggye-ri è distante 116 chilometri dal vulcano sul Monte Baekdu. Gli Stati Uniti mantengono permanentemente nella regione uno sniffer WC-135, per eseguire il campionamento dell’aria e rilevare possibili test. Il quinto test nucleare era ritenuto il più potente mai effettuato dal Nord. Il Geological Survey degli Stati Uniti ha registrato un evento sismico artificiale di magnitudo 5.3 della scala Richter, a nord-est della città di Sungjibaegam, nei pressi del sito di Punggye-ri. Il terremoto di magnitudo 5.0/5.3 registrato, era il più grande dei cinque eventi sismici associati ai test nucleari della Corea del Nord. Nel 2006 l’onda sismica artificiale registrata era di magnitudo 3.9 della scala Richter. Nel quarto test del gennaio dello scorso anno, il terremoto era di magnitudo 4.8. In quel frangente, Pyongyang annunciò di aver testato una bomba all’idrogeno. L’analisi dei dati ha poi confermato un test nucleare: una bomba all’idrogeno avrebbe determinato altri valori. I sei kilotoni di resa esplosiva sono sembrati subito non compatibili con una bomba H. Potrebbe essersi trattato anche di un test fallito di una possibile bomba all’idrogeno. Il Nord ha condotto test nucleari nel 2006, 2009 e nel 2013. Il quarto test nucleare si è svolto nel gennaio dello scorso anno, due giorni prima il compleanno di Kim. Il quinto test è avvenuto il 9 settembre dello scorso anno, a margine delle manifestazioni per il 68° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Democratica di Corea e pochi giorni dopo il vertice economico del G-20 in Cina. Il North Portal dovrebbe trovarsi a 550 metri ed è il più profondo del sito di Punggye-ri. Confermate, infine, le speculazioni: una maggiore profondità, infatti, avrebbe determinato un aumento dell’apporto di uranio o diverse detonazioni. La resa esplosiva del sesto test è ritenuta dieci volte superiore a quella avvenuta lo scorso settembre.

Valutare il sesto test nucleare della Corea del Nord

Il primo segnale di un test nucleare è l'attività sismica. Il terremoto sulla penisola coreana è stato registrato dai siti di monitoraggio in tutto il mondo. In sintesi: una esplosione nucleare disperde energia nella terra, generando onde elastiche. Ulteriori dati sul test sono attesi nelle prossime ore poiché i test nucleari sono molto più superficiali dei terremoti. E le forme d'onda sismiche dei due sembrano molto diverse. Le onde primarie sismiche da esplosioni sono tipicamente più forti. Le onde secondarie sono più deboli. Con un terremoto è l’esatto contrario: le onde primarie sono più deboli e le onde secondarie più forti. E 'quasi impossibile ottenere informazioni dettagliate e complete sul tipo di esplosione. A differenza dei test missilistici, le esplosioni nucleari avvengono in profondità e non si può rilevare molto dal mondo esterno. L’unico modo per verificare la retorica della Corea del Nord, sarebbe un impiego reale del sistema d’arma (sarebbe la guerra). Tuttavia l’entità dell’attività sismica suggerisce dati preziosi sulla resa esplosiva dell'esplosione. Nel quinto test della Corea del Nord, la resa esplosiva stimata era di 10 kilotoni.

In ogni caso siamo dinanzi ad un chiaro segnale politico. Nonostante le minacce dell'amministrazione Trump e la condanna quasi universale da tutto il mondo (la Cina difenderà la Corea in caso di attacco preventivo Usa), Pyongyang continua a fare progressi con il suo programma nucleare anche se vi sono forti dubbi sia sulla miniaturizzazione che sul ciclo Icbm. Fino ad oggi, tutti gli sforzi per stringere la morsa sulla Corea del Nord (sanzioni, isolamento e minacce militari), non hanno sortito alcun effetto, mentre una più grave pressione economica potrebbe paralizzare il regime e spingerlo verso una catastrofe, contesto che la Cina non è disposta ad affrontare. Proprio come la crisi dei rifugiati siriani ha eroso le risorse dei paesi limitrofi causando diffuse lotte politiche in Europa, molti in Cina sono preoccupati dal contraccolpo che l'economia e la sicurezza del paese potrebbero subire da un conflitto sulla penisola coreana. L'amministrazione Donald Trump ha cercato di esercitare pressioni su Pechino per contenere il suo storico alleato, ma nonostante le ripetute condanne cinesi, i progressi compiuti sono stati scarsi. In tutte le simulazioni effettuate qualora scoppiasse un conflitto armato tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti, gli analisti cinesi prevedono centinaia di migliaia (se non milioni) di civili che si dirigerebbero verso la Cina del Nord.

Seul ripensa alle armi nucleari tattiche

La Corea del Sud chiede la più forte risposta possibile in seguito al sesto test della Corea del Nord e prende in considerazione la reintroduzione delle armi nucleari tattiche statunitensi nel paese. E’ quanto ha dichiarato Moon Jae-in, Presidente della Corea del Sud. La possibilità di reintrodurre armi nucleari tattiche in Corea del Sud, ritirate più di 25 anni fa, sarebbe altamente provocatoria. Se Trump decidesse in tal senso, la base aerea di Osan, a meno di 50 miglia a sud della capitale Seoul, sarebbe la prima struttura estera ad ospitare asset nucleari dalla fine della guerra fredda. Altamente provocatoria, potrebbe soltanto esacerbare i già precari rapporti con Pyongyang, considerando altamente remota la possibilità di un attacco nucleare preventivo ed esporre la Corea del Sud nel quadro regionale.

La dinastia Kim chiede il rispetto

internazionale e cerca, soprattutto, di sopravvivere. Il rispetto internazionale si basa sul riconoscimento a potenza nucleare così da reimpostare le relazioni con i diretti antagonisti come la Corea del Sud e gli Stati Uniti.

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