In Corea del Sud, l'inizio del campionato di calcio locale, in cui i match stanno venendo disputati in stadi a porte chiuse a causa delle restrizioni anti-contagio, è stato caratterizzato ultimamente dalla presenza di sex doll sugli spalti al posto dei tifosi. Tale siparietto piccante è andato in scena sulle tribune del World Cup Stadium, ossia l’impianto del team calcistico di Seul, in occasione della seconda giornata della K-League, che vedeva la squadra della capitale giocare contro il Gwangju Football Club. Non potendo appunto i tifosi coreani essere presenti allo stadio per incitare i propri beniamini, le tribune della struttura sono state riempite di manichini dalle sembianze umane, che però, a uno sguardo più attento, si sono rivelate essere delle bambole gonfiabili per il sesso.
L’episodio è stato rilanciato da Sky Sport, che ha anche fornito il numero esatto di sex doll posizionate sugli spalti: 30. Il portale web ha poi precisato che 28 di quei manichini avevano sembianze femminili, mentre i restanti due avevano un aspetto maschile.
Alcune bambole, inoltre, reggevano dei cartelloni su cui campeggiavano messaggi che sponsorizzavano siti a luci rosse, sfidando platealmente il divieto di pubblicità pornografiche vigente nel Paese.
Al termine della partita, vinta dai padroni di casa del Seul per 1-0, la società calcistica della capitale, a fronte della scoperta della natura pruriginosa di quei manichini con sembianze umane, si è sentita costretta a chiedere scusa.
L’azienda calcistica ha quindi ricostruito la vicenda conclusasi con tale esito imbarazzante, affermando innanzitutto di avere affidato alla ditta Dalcom l’incarico di posizionare i pupazzi sui sediolini lasciati vuoti dai tifosi in carne e ossa.
La ditta incriminata, spiegano sul portale internet attenendosi a quanto chiarito dai rappresentanti del Seul, si sarebbe appunto offerta di riempire i posti vuoti sulle tribune dello stadio in occasione della prima gara casalinga del club nella nuova stagione agonistica. Il gruppo militante nella K-League avrebbe immediatamente accettato l’offerta, senza però effettuare alcun controllo preventivo sulla storia lavorativa della Dalcom.
La società sportiva coreana avrebbe di conseguenza scoperto
solo successivamente, ossia a scandalo già scoppiato, che il gruppo impegnatosi a posizionare i manichini aveva legami con l’industria del sesso e che quelli non erano pupazzi normali ma articoli erotici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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