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Corea del Sud, tutti i cittadini avranno un anno in meno: ecco perché

In Corea del Sud ogni cittadino può avere tre diverse età anagrafiche: ecco quali sono i metodi di conteggio attualmente in vigore e perché, molto presto, potrebbero "ringiovanire" di un anno

Corea del Sud, tutti i cittadini avranno un anno in meno: ecco perché

Viene da sorridere eppure è tutto vero: se ognuno di noi, in Italia e in ogni altro Paese del mondo, è sicuro dell'età anagrafica che ha, la stessa cosa non vale per gli abitanti della Corea del Sud. Nella nazione con capitale Seoul, infatti, sono in vigore ben tre diversi metodi per calcolare l'età così da creare immane confusione ma anche problematiche varie nelle documentazioni di tutti i giorni. Ad esempio, una stessa persona potrebbe avere contemporaneamente 28,29 o 30 anni. Follie? No, realtà. A questo metodo bizzarro, però, il presidente Yoon Suk-yeol che si insedierà il prossimo 10 maggio potrebbe dare una sistemata definitiva "togliendo" un anno a tutti.

I tre metodi di conteggio dell'età

Prima di capire l'operazione di ringiovanimento, dobbiamo sapere che in Corea del Sud sono validi tre diversi metodi per sapere quanti anni ha la persona che abbiamo di fronte: c'è quello internazionale, un sistema di conteggio in vigore dal 1962 che utilizza la data di nascita reale di una persona nella maggior parte delle procedure legali. Allo stesso tempo, il "metodo ufficiale" consiste nel contare l'età in questo modo: il 1° gennaio successivo alla data di nascita, un bambino "guadagna" un anno in più. Facendo un esempio con l'attualità, chi nasce nel dicembre 2020 compirebbe due anni entro gennaio 2022 anche se avrebbe dovuto compierli prima a fine anno. Questo metodo si usa anche nel servizio militare e per i reati di violenza sessuale. Ultimo ma non ultimo, il metodo "tradizionale" è la cosiddetta "età coreana" che viene utilizzata praticamente da tutti: ogni persona, in maniera automatica, compie già un anno quando nasce e diventa di un anno più vecchio il giorno di Capodanno (quindi dal 2 gennaio), indipendentemente dalla propria data di nascita.

Perché si avrà un anno in meno

Secondo i primi rumors, quest'ultima età, quella coreana, potrebbe essere abolita dal nuovo presidente che si atterrebbe, come in ogni altra parte del mondo, soltanto alla data di nascita di una persona. Finalmente, quindi, i coreani avrebbero un anno in meno che, in realtà, sarebbe la loro vera età. Come si legge su Repubblica, il direttore del comitato di transizione del nuovo presidente ha affermato che la nuova amministrazione vuole far diventare standard per sempre il modo in cui viene conteggiata l'età così da portare anche la Corea del Sud in linea con tutti gli altri Paesi del pianeta Terra. I diversi calcoli dell'età portano, evidentemente, a "confusione" e "costi sociali ed economici non necessari" che spaziano dall'iscrizione scolastica al welfare e alle pensioni.

Cosa è successo in pandemia

Pensate a cosa è successo durante la pandemia: nelle prime fasi, le autorità coreane hanno usato sia l'età internazionale che quella coreana per decidere le fasce vaccinali, in maniera intercambiabile tra loro, mandando in tilt qualsiasi sistema informatico e i coreani stessi. Questa particolare trazione affonda le radici in Cina e in alcune parti dell'Asia ma questo sistema è rimasto intatto nei secoli soltanto in Corea del Sud. "Per i sudcoreani, capire se qualcuno è più vecchio di loro o meno è più importante che scoprire, ad esempio, come si chiama”, ha spiegato alla Bbc Shin Ji-young, professore presso il Dipartimento di Lingua e Letteratura Coreana alla Korea University.

Giù una volta, nel 2019, fu fatto il tentativo (poi bocciato) di cambiare l'attuale machiavellico sistema.

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