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Coronavirus, i tamponi arrivati negli Usa prodotti a Brescia. La Copan: "Non mancano kit per l'Italia"

I tamponi trasportati dalla base di Aviano a Memphis, Tennessee, sono stati prodotti da un'azienda di Brescia, la Copan Diagnostics. La conferma arriva dall'ambasciatore Lewis Einsenberg

Coronavirus, i tamponi arrivati negli Usa prodotti a Brescia. La Copan: "Non mancano kit per l'Italia"

I 500 mila tamponi per il Covid-19 partiti dalle base militare di Aviano agli Stati Uniti, destinazione Memphis, Tennessee, sono stati prodotti in Italia, da un'azienda di Brescia, la Copan Diagnostics. Lo conferma a Repubblica l'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Lewis Einsenberg: "Siamo lieti che l'azienda italiana Copan Diagnostics continui a produrre tamponi per i test del Covid-19 in quantità sufficienti per soddisfare le richieste in Italia e le vendite all'estero. Il settore privato italiano contribuisce a salvare vite nel mondo. Mi congratulo per questo sforzo". E aggiunge: "Gli Stati Uniti continueranno ad acquistare questi test da aziende italiane secondo le proprie necessità. Gli Stati Uniti e l'Italia continuano a lavorare insieme in strettissima collaborazione".

Quel mezzo milione di tamponi prodotti in Lombardia, nel cuore dell'epidemia, avrebbe praticamente potuto soddisfare la domanda di tutte le regioni del Nord Italia colpite molto duramente dalla pandemia di coronavirus. Invece quelle scorte sono finiti all'estero, negli Stati Uniti. Una vicenda incredibile, se non paradossale. Basti pensare che nella giornata di oggi il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus Angelo Borrelli ha comunicato che il nostro Paese "ha acquistato per il tramite di Consip 390mila tamponi che sono in distribuzione e quindi tutte le regioni avranno i tamponi necessari. E qualora dovesse servire ne acquisteremo ancora degli altri".

I tamponi prodotti a Brescia, da Aviano a Memphis

Come reso noto ieri dalla nostra testata, la notizia del trasporto di tamponi dall'italia a Memphis era già stata confermata dalle autorità statunitensi, anche se all'inizio si pensava che le scorte provenissero dai depositi americani. Il portavoce del Pentagono Jonathan Hoffman ha confermato la spedizione del materiale sanitario a bordo di un aereo della Guardia Nazionale dell'Aeronautica e dal generale Dave Goldfein, capo dello staff dell'aeronautica militare, senza fornire ulteriori dettagli. Il generale ha riconosciuto, durante un recente briefing al Pentagono, che "abbiamo appena compiuto un trasporto abbastanza significativo verso Memphis". Sui social media era stata postata una fotografia del carico ma l'utente - che fa parte dell'equipaggio - ha cancellato il post.

L'aereo americano con a bordo i 500 mila tamponi, un Boeing C-17 Globemaster III, è partito dalla base di Aviano, in Friuli Venezia-Giulia, ed è atterrato all'aeroporto internazionale di Memphis martedì mattina. Il generale Goldfein ha riconosciuto che l'Aeronautica sta trasportando i tamponi verso gli Stati Uniti "a sostegno della sicurezza nazionale e dei servizi sanitari" del Paese. Missioni di questo tipo, spiega Defense One, sono attese anche nei prossimi giorni quando l'esercito statunitense intensificherà i propri sforzi per contrastare la pandemia. In merito a questa notizia, l'azienda precisa che "non c’è mancanza di tamponi in Italia. Negli accertamenti per verificare la presenza del virus Sars-CoV-2 il grosso problema è un altro: la capacità dei laboratori nell’eseguire la quantità di esami necessaria attualmente", ha affermato Lorenzo Fumagalli, il responsabile dell’ufficio legale della Copan. Sempre l'azienda fa sapere: "Noi non abbiamo venduto prodotti al governo americano. I kit ci sono stati richiesti da clienti statunitensi sia privati sia pubblici. Per noi si tratta di forniture normali, soltanto ampliate dalle esigenze della crisi in corso dovuta alla diffusione del Coronavirus.

La nostra fabbrica sta lavorando 24 ore su 24".

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