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Così l'università di Kamala Harris cancella i "classici"

La Howard University di Washington, università che ha formato la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, ha deciso di smantellare il corso di studi classici. Ma è polemica

Così l'università di Kamala Harris cancella i "classici"

Anche l'Università di Kamala Harris smantella gli studi classici. Da un po' di tempo a questa parte, infatti, la stessa furia iconoclasta che ha preso di mira le statue dei confederati - e non solo - negli Stati Uniti e altri simboli della cultura occidentale, ha deciso di dichiarare guerra ai classici della letteratura e della filosofia: autori fondamentali che hanno il difetto di essere "bianchi" e quindi non abbastanza "inclusivi" e al passo coi tempi per le università - soprattutto statunitensi e anglosassoni - diventate la culla del politicamente corretto. Sta facendo molto discutere negli Stati Uniti la decisione della Howard University, l'università simbolo degli afroamericani e presso la quale ha studiato anche la vicepresidente Kamala Harris, di smantellare il suo dipartimento di studi classici per creare "priorità diverse" nei piani di studi degli studenti. Come riporta l'Ansa, I professori di 'classics' verranno spostati in altri dipartimenti dove i loro corsi potranno ancora essere insegnati, ma secondo un editoriale pubblicato dal Washington Post smantellare i classici è sinonimo di una vera e propria "catastrofe spiriturale" e culturale.

Bufera sull'Università di Kamala Harris

Howard era fino ad oggi l'unica università storicamente afroamericana con un Dipartimento di 'classics', parte dell'ateneo dall'anno della fondazione nel 1867. Secondo il Washington Post, "le campagne del mondo accademico per trascurare o disprezzare i classici sono un segno di declino morale e ristrettezza intellettuale di vedute". Inoltre, "nella nostra cultura i crimini dell'occidente sono purtroppo diventati così centrali che è diventato difficile vedere quel che di buono l'occidente ha da offrire. Dobbiamo essere attenti e distinguere tra civiltà e filosofia occidentale e crimini dell'occidente. Quei crimini hanno origine da certe filosofie e certi aspetti di quella civiltà, non da tutte". L'ateneo, chiamata anche la "Harvard nera" dove ha studiato e si è formata Kamala Harris è stata uno dei simboli della contestazione negli anni '60 e del movimento per i diritti civili. Fra i suoi studenti più celebri, oltre alla vicepresidente Usa, il giudice della Corte Suprema Thurgood Marshall, l'ex ambasciatore Usa presso l'Onu Andrew Young, il deputato Elijah Cummings, il Premio Nobel Toni Morrison, l'attore Isaiah Washington. È qui che si forma l'intellighenzia afroamericana e la classe dirigente di colore del Paese. Ora, come altri atenei, ha sposato l'ideologia del politicamente corretto e della cancel culture, frutto avvelenato della politica dell'identità.

Per la cancel culture anche greci e latini sono razzisti

La guerra della cancel culture contro gli studi classici non è una novità assoluta e non riguarda solo l'Università di Kamala Harris. Come abbiamo riportato sul Giornale.it, nei mesi scorsi Dan-el Padilla Peralta, professore associato di classici alla Princeton, ha spiegato al New York Times, insieme ad altri accademici progressisti, che i classici dovrebbero un giorno essere rimossi dai programmi universitari in quanto sono così "invischiati nella supremazia bianca da essere inseparabili da essa". Peralta va oltre e afferma nel suo delirio che gli studi classici sono ostili alle minoranze. "Se si volesse pensare a una disciplina i cui organi istituzionali fossero esplicitamente volti a disconoscere lo status legittimo degli studiosi del colore", ha detto al New York Times, "non si potrebbe fare di meglio di ciò che hanno fatto i classici". Non va meglio in Gran Bretagna, dove nelle scorse settimane l'Università di Leicester ha annunciato l'intenzione di accantonare il gigante letterario Geoffrey Chaucer a favore di modelli sostitutivi che rispettino di più razza e genere. L'università giustifica tale scelta con l’esigenza di modernizzare i piani di studio rendendoli più adeguati alla sensibilità e alle prospettive degli studenti di letteratura inglese.

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