Coronavirus

Covid-19, Boris Johnson annuncia: "In ospedale per test di routine"

Boris Johnson ieri notte si è recato in ospedale, ma solo per un controllo di routine. Verrà tenuto in osservazione. Prosegue la battaglia del premier contro il Covid-19

Covid-19, Boris Johnson annuncia: "In ospedale per test di routine"

Boris Johnson si è recato in ospedale sì, ma per un controllo di routine. Lo stesso leader brittanico, che è positivo al Covid-19, ha in qualche modo spento le voci attorno alla terapia intensiva, che erano circolate nel corso di queste ore.

L'annuncio, come spesso capita di questi tempi, è arrivato via social: "La scorsa notte, su consiglio del mio medico, sono andato in ospedale per alcuni controlli di routine in quanto ho ancora sintomi di coronavirus". Poi la specificazione sulle condizioni umorali: "Sono di buon umore, resto in contatto con il mio team e lavoriamo insieme per combattere questo virus e proteggere tutti". La novità è apparsa sul profilo Twitter del premier britannico, così come riportato dall'Adnkronos.

Johnson non può ancora dirsi estraneo alla sintomatologia prodotta dall'infezione da coronavirus. Il leader dei conservatori ha sia la tosse sia la febbre. Sono due dei segni più incidenti quando si contrae il patogeno. Ma la storia del respiratore, quella che era stata alimentata da quanto ripercorso ieri da Ria Novosti, non è vera. Boris Johnson non ha bisogno di una macchina di supporto. La conferma sul quadro clinico - quella che è stata approfondita pure dall'Agi -, racconta di come Boris Johnson sia stato ricoverato in un nosocomio per via degli "esami". A comunicarlo al mondo è stato il portavoce dell'ex sindaco di Londra. C'è il tema della persistenza dei sintomi, quello sì. Ma le "condizioni di spirito" - come le ha definite lo speaker - sono "buone". I medici hanno comunque optato per tenere il vertice esecutivo del Regno Unito "sotto osservazione".

Le indicazioni, nonostante più di qualche retroscena giornalistica abbia ventilato l'ipotesi che Londra sia tornata a pensare alla immunità di gregge quale soluzione allo stato d'emergenza, è sempre la stessa: Boris Johnson ha domandato di nuovo ai cittadini britannici di stare in casa, in modo da evitare il collasso del sistema sanitario che non può sostenere un peso che fuoriesca dalle curve che gli esperti hanno calcolato da quando il Covid-19 ha fatto la sua comparsa in Uk.

L'uomo che è riuscito nell'impresa di portare a compimento la Brexit è stato chiaro: adesso è il momento di "salvare vite". Il ringraziamento, com'è ovvio che fosse, è indirizzato soprattutto agli operatori del settore sanitario. I veri "eroi" di questa fase, come li ha chiamati Papa Francesco durante almeno due dei suoi interventi pubblici: "Vorrei ringraziare tutto il brillante staff dell'Nhs (il sistema sanitario britannico, ndr) che si prende cura di me e degli altri in questo momento difficile.

Siete il meglio del Paese", ha chiosato il primo ministro britannico.

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