Cosa sono le bombe a grappolo e perché l'Onu ha attaccato i russi

I militari russi fanno stragi di civili anche con l'uso delle bombe a grappolo, vietate dalle leggi internazioni perché considerate crimini di guerra: cosa sono e perché sono devastanti per la popolazione

Cosa sono le bombe a grappolo e perché l'Onu ha attaccato i russi

Come è successo nei primissimi giorni del conflitto, i russi l'hanno rifatto: l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani sostiene che in Ucraina siano state utilizzate bombe a grappolo in zone abitate. Il lancio di questi ordigni è avvenuto sulla città di Mykolaiv in almeno tre diverse date, il 7, l'11 e il 13 marzo. Analizzando i filmati circolati sui social media e le testimonianze raccolte, l'organizzazione non governativa Human Rights Watch ha detto che quelli condotti a Mykolaiv "potrebbero equivalere a crimini di guerra".

Cosa sono le "cluster bomb"

In una nota, l'ong afferma che "le bombe a grappolo rappresentano una minaccia immediata per i civili durante il conflitto spargendo in modo casuale submunizioni o bombe su una vasta area" e rappresentano una minaccia anche dopo il conflitto perché lasciando dei resti che possono rimanere inesplosi e diventare, di fatto, mine antiuomo. La denuncia è arrivata anche dall'Onu: il sottosegretario per gli affari politici, Rosemary DiCarlo, ha denunciato attacchi indiscriminati, compreso l'uso di bombe a grappolo "proibiti dalla legge internazionale umanitaria. Attacchi diretti contro i civili e obiettivi civili, come i bombardamenti aerei di città e villaggi sono proibiti dalle leggi internazionali e possono essere crimini di guerra".

Le "cluster bomb" sono ordigni composti da svariate sottomunizioni che possono essere sganciati da aerei o lanciati con razzi e missili guidati. I detriti trovati a Kharkiv dopo gli episodi incriminati indicano che i russi hanno usato il razzo 9M55K lanciato dal veicolo su ruote Bm-30 Smerch. Come fa vedere Repubblica, queste bombe hanno una portata tra i 25 e i 70 km e i lanciatori possono sparare fino a 12 razzi in una volta. Quando questo razzo raggiunge il bersaglio, si apre a mezz'aria e sparge le sue 72 sottomunizioni a grappolo su un'area grande quanto un campo da calcio causando un'ampia devastazione.

"Condanniamo l'uso di queste armi"

Come detto, quelle che non esplodono diventano una seria minaccia per i civili: a causa della loro letalità, l'uso delle bombe a grappolo è vietato dal Diritto Umano Internazionale specialmente nelle zone abitate. Nel 2010 è entrata in vigore la convenzione Onu sulle munizioni a grappolo: più di 100 Paesi si sono impegnati a distruggere le cluster bomb che possiedono. Tra gli altri Paesi che non hanno aderito figurano Usa, Russia, Bielorussia, Ucraina, Cina, India e Israele. "Le Nazioni Unite hanno ricevuto rapporti attendibili sull'uso di munizioni a grappolo da parte delle forze russe, anche nelle aree popolate. Condanniamo fermamente l'uso di queste armi odiose, bandite a livello internazionale: colpiscono indiscriminatamente anche la popolazione civile", ha affermato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un'informativa alla Camera sul conflitto in Ucraina.

Che in Ucraina siano stati commessi crimini di guerra lo ha detto anche il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan che, dopo la sua visita nel Paese sotto attacco russo, apre la strada ad un'inchiesta sulle operazioni militari. "La legge è chiara - avverte in un'intervista esclusiva alla Cnn -È un crimine colpire intenzionalmente i civili".

Parlando da Leopoli dopo il suo incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il capo della Cpi chiarisce che "naturalmente ci devono essere ulteriori indagini", ma allo stesso tempo ricorda che "non c'è alcuna licenza per usare le bombe a grappolo o compiere attacchi sproporzionati in aree dove sono concentrati i civili".

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