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Il diktat di Putin a Guterres: "Senza Crimea e Donbass niente accordo"

Il segretario generale dell’Onu Guterres, ha incontrato Putin. Il leader russo: "Ci aspettiamo ancora e speriamo di poter raggiungere un accordo attraverso i canali diplomatici". Dopo il faccia a faccia Guterres ha detto: "Quella in Ucraina è un'invasione"

Il diktat di Putin a Guterres: "Senza Crimea e Donbass niente accordo"

Nel colloquio a Mosca tra Putin e Guterres ricompare il lunghissimo tavolo di legno bianco, laccato, che tanto piace al leader russo. Il segretario generale delle Nazioni Unite ricorda a Putin che all'Onu tutti i paesi sono uguali. Un modo per rassicurarlo, per fargli capire che non c'è ostilità nel suo interlocutore.

Il leader del Cremlino risponde dicendo che la Russia ha supportato e supporterà le Nazioni Unite e crede che sia un’organizzazione unica che serve per molti obiettivi. Putin cita anche le sacre scritture: "Nella carta delle Nazioni Unite, tutti i membri sono uguali, sullo stesso livello, a prescindere da dove si trovano sul mappamondo. Credo che bisogna pensare a quello che c’è scritto nella Bibbia, nel Corano, nella Torah: siamo tutti uguali. Mi sembra strano che qualcuno pensi di essere diverso o migliore". Sulla carta il faccia a faccia inizia bene, anche se le distanze restano abissali.

Putin, infatti, pur affermando che "i colloqui vanno avanti... speriamo ci siano risultati positivi", precisa che "senza un accordo sulla Crimea e sul Donbass non è possibile firmare garanzie di sicurezza sull’Ucraina". E accordo sulla Crimea e sul Donbass vuol dire una cosa sola: Mosca vuole che la comunità internazionale (quindi non solo Kiev) riconosca che quello, ormai, è territorio russo.

C'è un altro passaggio, nell'intervento di Putin, che non gioca a favore del dialogo. "Sappiamo chi ha messo in scena la provocazione a Bucha - dice il presidente russo a Guterres - con cui l’esercito russo non ha niente a che fare".

Il segretario delle Nazioni Unite non ha mai perso la pazienza ed ha insistito: "Qualsiasi regola stabilita deve esserlo con il consenso della comunità internazionale e nel rispetto del diritto internazionale. Questa questione - ha aggiunto - deve essere risolta con strumenti stabiliti dallo statuto dell’Onu".

"Con il nostro aiuto 140.000 persone hanno lasciato Mariupol - assicura Putin -. E possono andare ovunque, non le tratteniamo, forniamo assistenza e sostegno". ''Ti hanno mentito - ha aggiunto rivolgendosi al segretario dell'Onu - quando ti hanno detto i corridoi umanitari russi non funzionano. Stanno funzionando secondo il nostro sistema''. Poi ha aggiunto un altro dettaglio significativo: "L’acciaieria Azovstal a Mariupol è totalmente isolata, le azioni di combattimento non si svolgono lì. Se le forze di Kiev non liberano i civili ad Azovstal, si comportano come terroristi dell'Isis". E per rassicurare tutti sulle proprie buone intenzioni dice che la Russia è pronta a mostrare all’Onu e alla Comitato internazionale della Croce Rossa come sono detenuti i prigionieri di guerra ucraini in Russia.

Dopo il faccia a faccia con Putin Guterres ha detto di ritenere le operazioni russe in Ucraina "un’invasione".

"La violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina va contro la carta delle Nazioni Unite",ed ha espresso "preoccupazione" per gli eventi in Ucraina.

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