Tossina letale nell'acquario di casa, famiglia viene messa in quarantena

Mentre puliva l'acquario di casa, una donna inglese è stata intossicata da una letale tossina sprigionata da un corallo. Ricoverata tutta la famiglia e la casa messa sotto sigillo dalle forze speciali

Tossina letale nell'acquario di casa, famiglia viene messa in quarantena

Una donna è quasi morta per aver semplicemente pulito l’acquario che aveva in casa, perché colpita dalla seconda tossina più mortale al mondo. Katie Stevenson, 34 anni, è stata messa in isolamento per 48 ore e la sua casa è stata sigillata da una squadra di pronto intervento dopo essere stata avvelenata dal corallo.

I medici hanno fatto l’impossibile per salvarla dalla palitossina, una sostanza chimica rilasciata da un organismo vivente (come appunto il corallo) quando viene attaccato. L’avvelenamento crea crisi respiratorie potenzialmente fatali, per il quale non esiste antidoto. Katie è stata curata per via endovenosa con liquidi e forti dosi di antibiotico.

Anche il marito della donna e le loro tre figlie piccole sono stati portati in ospedale con sintomi lievi dell’avvelenamento. La signora Stevenson non è ancora in grado di mangiare a causa dei danni allo stomaco creati dalla tossina, ed ora chiede a gran voce che chiunque venda coralli per gli acquari sia avvertito del grave pericolo.

Dopo un'ora che aveva finito di pulire, Kate ha avuto una febbre altissima con tremori e allucinazioni dovute al veleno. In seguito ha cominciato ad avere problemi di respirazione e il marito ha chiamato l’ambulanza. All’inizio, né i paramedici che l’hanno soccorsa, né i medici dell’ospedale, hanno capito di cosa si trattasse, pensando ad una infezione virale. “Tremavo dalla testa ai piedi - ha raccontato la donna ad un giornale locale - mi sentivo morire dal freddo e avevo la febbre altissima che è arrivata a 42,5. I medici, dopo aver capito di cosa si trattava, mi hanno detto che se fosse successo poco prima di andare a dormire né io né la mia famiglia ci saremo svegliati il giorno dopo”.

Chiaramente né lei né il marito avevano idea che il corallo del loro acquario fosse potenzialmente pericoloso visto che era da oltre un anno in casa loro: “Nessuno ci ha avvertito di questo pericolo quando lo abbiamo acquistato. Per pulirlo, abbiamo vuotato la vasca e lo abbiamo poi strofinato senza sapere che essendo un organismo vivo, avrebbe rilasciato delle tossine”.

“Mi vengono in mente tante cose -racconta il marito - i nostri figli avrebbero potuto morire, e anche io e mia moglie. Avevamo deciso di pulire la vasca dei pesci, perché al ritorno da una vacanza li abbiamo trovati morti e, quindi abbiamo pensato di buttarlo ma di tenere il pezzo di corallo che avevamo pagato molto. La nostra casa ha dovuto essere completamente isolata dalla polizia e da speciali forze dell’ordine. Ho avuto la febbre a 42 gradi”.

Ora la famiglia si sta lentamente

riprendendo, anche se è ancora molto spavantata dall'accaduto. Per precauzione, la loro casa è stata bonificata e sono stati ricoverati per 48 ore anche i primi soccorritori ignari della gravità della patologia.

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