L’esercito del terrore dell’Isis è fatto anche di donne. In molte, alla pari degli uomini, hanno lasciato casa per andare a combattere al fronte in Siria e in Iraq. E dalle zone calde in Medio Oriente svolgono un ruolo fondamentale di reclutamento. Come? Incitando le compagne che sono rimaste a casa a spargere il terrore, compiendo attentati.
L’allarme arriva dall’Observer, che denuncia la campagna di reclutamento. L’International Centre for the Study of Radicalisation del King College di Londra ha monitorato gli account di un gruppo di trenta britanniche attualmente in Siria settentrionale, scoprendo l’azione di arruolamento attraverso i social network, oltre che uno scambio di messaggi compiaciuti per la strage di Charlie Hebdo. Del tipo: "Che Allah li aiuti a ucciderne più che possono".
Le donne del Califfato incoraggiano le compagne rimaste nel Regno Unito a spargere sangue, invitandole a decapitare gli occidentali. Cani sciolti insospettabili: nel database compaiono, per esempio, ragazzine di 15 e 16 anni. Se pensavamo dunque che il gentil sesso avesse un ruolo passivo nelle dinamiche del terrore dell’Isis ci sbagliavamo, e di grosso. Il lavoro dell’ICSR mostra che molto di queste donne sono parte integrante della minaccia crescente.
Il periodico riporta le parole di Melanie Smith, ricercatrice dell’istituto, che racconta come uno dei messaggi intercettati più comuni sia: “Perché, se non riuscite ad abbandonare la vostra famiglia, non organizzate qualcosa a casa?”.
Pur non avendo un addestramento militare pari a quello degli uomini, le donne sono dunque un rischio da non sottovalutare.
“Storicamente - spiega la Smith sono state utilizzate come kamikaze o in operazioni solitarie”. David Cameron sa che il Regno Unito è un bersaglio e nelle ultime ore ha parlato di “minaccia molto forte” e di un attacco “altamente probabile”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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