Bruxelles sotto attacco

L'Isis attacca Bruxelles: esplosioni all'aeroporto e in metro

Urla in arabo, poi le raffiche di mitra e le esplosioni. Il Terminal A completamente devastato: le esplosioni sono avvenute nella sala partenza vicino al banco dell'American Airlines. Colpite anche le stazioni della metropolitana Maelbeek e Schuman

L'Isis attacca Bruxelles: esplosioni all'aeroporto e in metro

Bruxelles è stata ferita a morte della furia islamista. Lo Stato islamico sferra così un nuovo attacco a una Europa incapace di difendersi. Le urla in arabo, le raffiche di mitra sui passeggeri pronti a imbarcarsi, quindi le esplosioni devastanti. Prima due jihadisti hanno colpito l'aeroporto internazionale "Zaventem" dove sono state ammazzate quattordici persone e oltre cento sono rimaste ferite. Quindi sono stati fatti detonare un ordigno tra le stazioni metropolitane di Maelbeek, che si trova a due passi dalla Commissione Ue, e quella di Schuman. Qui si parla di almeno venti morti e centotrenta i feriti. E tra questi ultimi, secondo la Farnesina, ci sarebbero anche tre italiani. Trentuno morti e 250 feriti: questo è il bilancio del governo belga.

Città blindata, esercito in strada, traffico completamente paralizzato per permettere il passaggio delle ambulanze. Bruxelles si risveglia in guerra. Sono da poco passate le 8. L'aeroporto di Bruxelles viene scosso due volte, una detonazione dietro l'altra. Il Terminal A viene completamente devastato. In entrambi i casi viene colpita la sala partenze, vicino al banco dell'American Airlines. Tutte le vetrate vanno in frantumi. E i detriti sbalzano ovunque. Un impatto talmente forte da lasciare a terra corpi anche sul marciapiede dell'ingresso della hall delle partenze, davanti all'hotel Sheraton. Subito dopo le due esplosioni, un terzo ordigno viene rinvenuto inesploso vicino al banco della Brussels Airlines. Dietro l'ennesimo massacro che macchia di sangue l'Europa due jihadisti dello Stato islamico che le autorità non sono riusciti a fermare. Per infliggere ferite maggiori hanno riempito gli ordigni di chiodi. "La maggior parte dei feriti - fa sapere una fonte dell'ospedale Gasthuisberg di Lovanio - ha riportato ustioni, fratture e gravi tagli provocati da oggetti metallici". Un terzo uomo, fotografato in compagnia dei kamikaze è ricercato.

Esplosioni all'aeroporto internazionale di Bruxelles "Zaventen"

Mentre il panico si diffonde in tutta Bruxelles dopo l'attentato kamikaze, all'aeroporto un nuovo attentato colpisce un'altra zona della città. Nelle viscere della metropolitana esplode un ordigno che sventra i vagoni e smembra i corpi dei passeggeri. A un passo dalla Commissione Ue, vengono prese di mira le stazioni di Maelbeek, Schuman e Arts-loi. Persone completamente imbrattate di sangue si sono riversate in strada, di corsa. "Era un fiume di persone - racconta un testimone - alcune avevano ferite molto grandi". Scene di guerra, non tanto dissimili da quelle che quotidianamente ci arrivano dalla Siria o dall'Iraq o dalla Libia. Dopo tutto l'Isis combatte in Europa con la stessa ferocia con cui combatte in Medioriente. Solo i leader europei non lo hanno capito. Tanto che in molti si chiedono come sia possibile che in un momento in cui l'attenzione avrebbe dovuto essere alta possa essere stato colpito, come se niente fosse, uno scalo internazionale e la metropolitana di una capitale europea.

Esplosioni all'aeroporto internazionale di Bruxelles "Zaventen"

Le autorità hanno subito alzato il livello di allerta a 4, il massimo previsto. E Lodewijk De Witte, governatore del Brabante fiammingo, ha attivato il "piano catastrofe". Le esplosioni hanno colpito Bruxelles in un momento in cui il Belgio era già in alto stato d'allerta. Venerdì scorso, a Molenbeek, è stato arrestato Salah Abdeslam, il terrorista belga di origini marocchine che aveva condotto gli attacchi terroristici del 13 novembre a Parigi dove erano state ammazzate 130 persone. "È troppo presto per fare un legame diretto con gli attacchi di Parigi", ha detto oggi il procuratore federale. Eppure la stessa procura belga aveva lanciato l'allarme per nuovi attentati terroristici. "Siamo lontani dall'aver risolto il puzzle - aveva ammesso ieri il procuratore federale belga Frédéric van Leeuw - il fatto di aver trovato dei combattenti stranieri dotati di armi pesanti è naturalmente preoccupante - ha aggiunto - è evidente che non erano qui per un pic nic. L'inchiesta dovrà determinare se pianificavano degli attentati".

Non hanno fatto in tempo a prevenirli.

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