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Nyt: attacchi aerei sulla Libia lanciati da Egitto ed Emirati Arabi

Secondo fonti statunitensi il Cairo avrebbe fornito le basi per i raid su Tripoli. Usa e alleati condannano l'escalation degli scontri

Un Mirage degli Emirati Arabi Uniti fotografato durante un'esercitazione in Australia
Un Mirage degli Emirati Arabi Uniti fotografato durante un'esercitazione in Australia

Negli ultimi sette giorni, Egitto ed Emirati Arabi Uniti hanno lanciato due serie di raid sui cieli della Libia, per colpire le milizie islamiste in lotta per il controllo di Tripoli. Lo scrive il New York Times, che porta a conferma della notizia indiscrezioni di quattro funzionari statunitensi.

Secondo il quotidiano, l'Egitto avrebbe svolto un ruolo di appoggio, fornendo le basi da cui lanciare gli attacchi aerei su Tripoli, dove gli islamisti hanno preso di recente il controllo dell'aeroporto. Le autorità al Cairo hanno negato, anche in presenza di diplomatici americani, qualsiasi coinvolgimento diretto del proprio esercito.

Emirati ed Egitto sono legati da un'alleanza che si concretizza anche in aiuti economici consistenti. A giugno, dopo la vittoria alle elezioni presidenziali di Abd El Fattah al-Sisi, la monarchia del Golfo non ci ha messo molto a confermare di voler continuare a sostenere finanziariamente il Cairo.

Dopo la cacciata del presidente egiziano Mohamed Morsi, deposto da un colpo di Stato, il Cairo si è affiancata ai Paesi del Golfo che, con l'eccezione del Qatar, vedono come una minaccia i gruppi come i Fratelli Musulmani. Arabia Saudita, Emirati ed Egitto, ritengono la società fondata da Hassan al-Banna negli anni '20 un'organizzazione terroristica.

In un comunicato congiunto, firmato da Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia e Italia, ieri sera è arrivata la condanna dell'escalation negli scontri in Libia. "Crediamo - si legge - che interferenze esterne possano esacerbare le divisioni in atto e minare la transizione democratica".

Ieri si è riunito al Cairo il vertice ministeriale dei Paesi confinanti con la Libia. I rappresentanti degli Stati arabi hanno condiviso l'iniziativa egiziana per la risoluzione del conflitto, che ritiene necessario disarmare le milizie, sostenere il parlamento eletto e rimettere in piedi le istituzioni pubbliche.

Il ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, ha chiamato Sameh Shoukry e Mongi Hamdi, titolari dei dicasteri egiziano e tunisino e il segretario generale della Lega Araba, Nabil Elaraby.

Sentirà anche il capo della diplomazia algerina.

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