È la prima volta che un medico in Egitto finisce in carcere per avere praticato mutilazioni genitali su una ragazzina poi morta, ma se il caso di Raslan Fadel fa discutere non è tanto per la condanna, ma piuttosto perché dopo tre mesi è già libero.
Condannato a gennaio 2015, in un unicum da quando le mutilazioni sono state proibite nel 2008, Fadel è stato ritenuto colpevole di omicidio colposo e destinato a due anni di prigione, con tre mesi aggiuntivi per avere praticato l'operazioni su una quattordicenne.
Fino allo scorso aprile, tuttavia, è rimasto in libertà. "Ha iniziato a scontare la pena il 2 aprile ed è stato rilasciato il 2 luglio", ha detto l'avvocato dell'accusa Reda el-Danbouki, direttore esecutivo del Centro femminile per l'orientamento e la consapevolezza giuridica.
I due anni di pena previsti sono stati sospesi dalla Corte che lo aveva giudicato dopo una
riconciliazione con la famiglia della ragazza su cui aveva praticato le mutilazioni genitali, un'operazione che in Egitto è stata praticata sul 97% delle donne, secondo statistiche pubblicate nel 2000. Il bando era poi stato imposto sotto il regime Mubarak.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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