Emergenza profughi, la Slovenia schiera l'esercito e ora il Friuli è a rischio

In quattro giorni oltre 20mila migranti sono entrati in Slovenia che ha deciso di dare più poteri all'esercito e dall'Austria: "Ora rischia anche l'Italia"

Emergenza profughi, la Slovenia schiera l'esercito e ora il Friuli è a rischio

Fare previsioni è impossibile. Ne è certo Klaus Krainz, uno dei responsabili sull’Immigrazione del ministero degli Interni dell'Austria. Il problema è sempre lo stesso, la pressione migratoria in arrivo dai Balcani. "Se mi avessero chiesto previsioni degli arrivi qualche mese fa non avrei di certo offerto la stessa risposta di oggi. Oggi siamo di fronte a un aumento esponenziale della rotta balcanica e che l’Austria vive la stessa condizione dell’Italia quando da sola e inascoltata dal resto dell’Europa si trovava a fronteggiare l’emergenza di Lampedusa" racconta Krainz.

Ma Lampedusa potrebbe passare in secondo piano e il nuovo fronte potrebbe diventare il Friuli Venezia Giulia. La questione riguarda la gestione diretta dei confini. Quando un Paese si barrica dentro i propri confini la pressione migratoria si scarica sui vicini. Ecco perché la decisione dell'Ungheria di sigillare i propri ha scaricato il fusso su Croazia, Slovenia e Austria.

Dice ancora Krainz: "A giorni la Germania potrebbe istituire ai confini con l’Austria dei campi per profughi dove saranno effettuate le prime verifiche sui richiedenti con immediato respingimento per chi non ha titolo. E questo significa che molti richiedenti asilo verrebbero ricacciati in Austria" e se Vienna dovesse decidere di chiudere le porte tutto firebbe col ricadere sul confine italiano.

Il prossimo punto caldo sarà la Slovenia. Sa sabato scorso sono entrati nel Paese oltre 21mila migranti, solo 8mila nella giornata di ieri. Provenienti per lo più da Siria, Afganistan e Iraq, vengono ospitati nei campi provvisiori di Sentilj e Gornja Ragona e dirottati poi verso il confine austriaco.

Intanto nella mattinata di oggi il parlamento di Lubiana ha votato una legge che concede all'esercito maggiori poteri per controllare i confini. Il provvedimento consente ai militari di pattugliare il confine anche senza essere accompagnati da poliziotti. Intanto il premier Miro Cerar ha dichiarato che il Paese chiederà "ufficialmente all'Unione europea rinforzi di polizia e aiuti finanziari". Intanto in Slovenia c'è chio mensa a soluzioni "uncheresi" con l'innalzamantro di barriere fisiche.

Per quanto riguarda la possibile emergenza in Italia l'austriaco Krainz non ha dubbi: "L’Austria, ad esempio, respinge quelli che non provengono da zone di guerra come pakistani e ceceni, mentre l’Italia accoglie tutto". Non solo.

Nella gestione dei richiedenti asilo ci sarebbero pratiche burocratiche costose e dannose per i cittadini: "In Austria abbiamo un’unica persona che decide questo, mentre voi vi affidate a una commissione, per non parlare dei costi, In Italia si va dali 35 ai 40 euro per persona contro i 19 dell’Austria".

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