Erdogan "gioca" con i jihadisti Ma il suo giornale attacca Putin

Il quotidiano vicino al'Akp accusa Putin di avere un ruolo nell'attentato a Istanbul. Ma i servizi segreti bulgari accusano Erdogan: "Si è spinto troppo lontano giocando con le organizzazioni islamiste"

Erdogan "gioca" con i jihadisti Ma il suo giornale attacca Putin

L'attacco al cuore di Istanbul è il risultato del "gioco" del presidente Recep Tayyip Erdoğan con le organizzazioni islamiste. "La Turchia si è spinta troppo lontano giocando con le organizzazioni islamiste", ha detto il generale Kircho Kirov, ex capo del Servizio di intelligence nazionale bulgaro, spiegando all'agenzia locale Sofia news agency che era impossibile per la Turchia essere al sicuro.

Il terrore dell'Isis colpisce al cuore di Istanbul e fa strage di turisti tedeschi. Erano passate da poco le dieci del mattino quando un kamikaze si è fatto saltare in aria a Sultanahmet, centro turistico sempre affollato di visitatori della Moschea Blu e di Santa Sofia, distanti solo poche decine di metri dal luogo dell'attacco. Un'esplosione fortissima, sentita anche a diversi chilometri di distanza, che ha ucciso dieci stranieri. Un colpo dritto all'anima turistica della città che finora era stata risparmiata dagli attacchi dello Stato islamico. Ma la ricostruzione che il Sultano si è affrettato a fornire offre grossolane sbavature che amplificano i dubbi sui "giochi" della Turchia nello scacchiere mediorientale. "La Turchia sta giocando con gli islamisti e altre organizzazioni terroristiche in modo diverso - ha detto anche Kirov - giocando con tali organizzazioni porta il diavolo dentro il suo territorio". Per il governo di Ankara, invece, i jihadisti del Califfato hanno voluto colpire proprio l'inasprimento della sua battaglia al terrore.

Con il titolo in prima pagina L'autore è chiaro, accanto alla foto del presidente russo Vladimir Putin con il fotomontaggio di una mano insanguinata, il quotidiano filo-governativo turco Star accusa il Cremlino di aver avuto un ruolo nell'attentato kamikaze di ieri Il giornale, noto per le sue posizioni oltranziste e la vicinanza ai circoli dell'Akp, affianca a Putin i leader di Siria e Iran come altri possibili mandanti della strage.

Turchia e Russia sono sempre ai ferri corti dall'abbattimento del jet di Mosca al confine con la Siria il 24 novembre scorso. Oggi tre russi, sospettati di fornire supporto logistico allo Stato islamico, sono stati arrestati nella provincia meridionale turca di Antalya. Il vero scontro è appena iniziato.

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