Tecnicamente si chiama "capitolo 17". È uno dei passi nel negoziato che la Turchia da anni ha avviato per aderire all'Unione Europea. Uno su cui ora è stato trovato un accordo e che aprirà a dicembre, secondo quanto ha annunciato Volkan Bozkır, ministro degli Affari Europei ad Ankara.
Il titolare del dicastero è fiducioso che entro il prossimo anno si possano aprire altri 5 o 6 capitoli. Su un totale di 35 previsti, dall'ottobre 2005 si è inizato a lavorare su 14, ma soltanto uno è stato chiuso, quello incentrato su scienza e ricerca, un anno dopo. Molti altri temi rimangono aperti anche a causa del veto di Cipro, con cui la Turchia ha un contenzioso storico aperto.
E se preoccupa, in politica estera, l'ambiguità turca sul conflitto siriano, tra i punti che destano più timori, soprattutto alla luce degli ultimi eventi, c'è il comparto legato alla libertà di cui dovrebbe godere la stampa e che nel Paese di Erdoğan deve fare necessariamente molti passi in avanti.
Oggi la procura ha chiesto una condanna a vent'anni per due giornalisti della rivista Nokta, arrestati dopo aver messo in copertina una foto del presidente dopo le elezioni con il titolo "L'inizio della guerra civile in Turchia". Intanto il governo, appena nominato, ha posto tra le sue priorità l'adozione di un sistema presidenziale e di conseguenza le modifiche costituzionali.
Domenica i rappresentati di Turchia ed Unione Europea si incontreranno per discutere della crisi dei migranti e del tema dell'accoglienza dei rifugiati.
Un capitolo su cui, lo ha detto questa mattina Renzi da Parigi, "abbiamo bisogno di avere un accordo globale, che può essere davvero significativo nella costruzione di un diverso livello di accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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