"Esercito permanente ai confini": il piano Nato per difendere l'Europa

È questo il piano al quale sta lavorando la Nato svelato dal segretario Jens Stoltenberg e riportato dai media britannici. Zelensky: "Intera Europa obiettivo della Russia"

"Esercito permanente ai confini": il piano Nato per difendere l'Europa

Una presenza militare permanente lungo i propri confini per contrastare una futura aggressione della Russia e ulteriori minacce. È questo il piano al quale sta lavorando la Nato, svelato da Jens Stoltenberg e riportato dai media britannici. Nel frattempo Volodymyr Zelensky è tornato a parlare degli obiettivi di Mosca. Il presidente ucraino è convinto che l'obiettivo del Cremlino non si riduca alla sola Ucraina ma all'intera Europa.

Difendere l'Europa

La Nato si trova "in mezzo a una trasformazione fondamentale" che riflette "le conseguenze a lungo termine" delle azioni del presidente russo Vladimir Putin. Parole, queste, del segretario della Nato Stoltenberg riportate dal Telegraph. "Quella che abbiamo di fronte ora è una nuova realtà, una nuova normalità per la sicurezza europea", ha aggiunto. Per questo è stato chiesto ai comandanti militari di fornire opzioni "per un adattamento a lungo termine della Nato", ha concluso lo stesso Stoltenberg.

A proposito di difesa, secondo quanto riportato dal Guardian, la Finlandia si starebbe preparando per una decisione potenzialmente storica da conseguire "entro la metà dell’estate". Helsinki sta ragionando sul fatto di candidarsi o meno per aderire alla Nato come deterrente contro un'eventuale aggressione di Mosca.

Le indiscrezioni in merito alla nuova forma di difesa della Nato sono complementari alle ultime affermazioni di Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino, in dichiarazioni video riportate da Ukrinform, ha detto che il "desiderio di pace" dell'Ucraina va sostenuto da "tutte le democrazie, tutte le forze europee" perchè "è una strategia di protezione per ogni stato civile", dato che "l'aggressione russa non doveva essere limitata alla sola Ucraina, alla distruzione della nostra libertà e delle nostre vite" e che "l'intera Europa è un obiettivo per la Russia". Occorre dunque, per Zelensky, "ristabilire la pace e la sicurezza il prima possibile. Per ridare forza al diritto internazionale il prima possibile e fermare la catastrofe dall'applicazione del diritto della forza. Una catastrofe che colpirà inevitabilmente tutti".

La situazione militare sul campo

Passando, invece, alla situazione militare sul campo, nelle ultime ore lo scenario ha offerto due interessanti spunti di analisi. Il primo coincide con la controffensiva ucraina regisitrata nella regione russa di Kursk. Il governatore locale ha fatto sapere che dall'Ucraina sono stati sparati colpi di mortaio vicino al villaggio di Elizavetovka, distretto di Glushkovsky che confina con la regione ucraina di Sumy. "Nessuno è rimasto ferito, non ci sono stati danni", hanno comunicato le autorità, aggiungendo che la fonte del fuoco nemico è stata "soppressa dal fuoco di risposta delle guardie di frontiera e delle forze armate".

L'altra considerazione riguarda la presunta strategia adottata da Mosca. Dopo aver lasciato le prove di "uno sproporzionato attacco ai non combattenti" dopo il ritiro dalle aree del nord, le forze russe "continuano ad usare gli IED (ordigni esplosivi improvvisati, ndr) per colpire vittime, abbassare il morale e limitare la libertà di movimento degli ucraini", ha scritto nel suo ultimo aggiornamento l'intelligence della Difesa britannica.

"Il ritiro della Russia dall'Ucraina settentrionale lascia le prove del targeting sproporzionato dei non combattenti, compresa la presenza di fosse comuni, l'uso mortale di ostaggi come scudi umani e gli attacchi alle infrastrutture civili". Secondo Londra, infine, "le forze russe continuano anche ad attaccare obiettivi infrastrutturali con un alto rischio di danni collaterali ai civili".

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